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Giustizia, caos in CdM: M5s verso l'astensione. Matteo Salvini: "60 milioni di italiani tutti colpevoli?"

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Altissima tensione sulla riforma della giustizia penale, che dovrebbe far saltare la prescrizione introdotta da M5s e Alfonso Bonafede. Secondo quanto si apprende, il M5s si asterrà in Consiglio dei ministri. Un consiglio dei ministri ritardato a lungo, pare per cercare una mediazione, che però sembra lontanissima (alle 18 i lavori ancora non erano iniziati).

La delegazione grillina, guidata dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, si è riunita in separata sede con il premier Mario Draghi e il ministro della Giustizia, Marta Cartabia proprio per trovare un terreno condiviso, una sorta di mediazione. Nel mirino della nuova maggioranza, la norma che blocca la prescrizione del reato dopo il primo grado di giudizio, quella voluta da grillini e Bonafede. 

Dure le parole di Matteo Salvini, che nel corso di un incontro sui referendum che si è tenuto a Milano, al palazzo delle Stelline, ha rimarcato: "In questi minuti c’è una battaglia in corso. Forse i Cinque stelle si astengono, perché per loro la prescrizione non esiste e siamo 60 milioni di presunti colpevoli. Il ruolo della Lega è di portare equilibrio in questo governo strano con Pd e Movimento cinque stelle".

Tutti d'accordo in maggioranza, tranne i grillini, appunto. Durissime le parole in una nota di Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: "La riforma della giustizia è necessaria e urgente, un rinvio significherebbe far saltare il calendario degli impegni assunti con l’Ue sul Pnrr e mettere quindi a rischio le risorse europee. Il Movimento Cinque Stelle non ha la maggioranza assoluta in Parlamento e non ci sono più alleati disposti a seguirlo nella deriva pangiudiziaria. Ne prendano atto".

Quindi anche Enrico Letta: "Dopo trent’anni di scontro politico sulla giustizia questa è la volta buona, siamo convinti di questo". Anche per Debora Serracchiani, capogruppo dem alla Camera, le proposte avanzate dalla Cartabia "sono un’opportunità irripetibile per fare una riforma di sistema che serve al Paese. Non si può restare fermi, anche per non mettere a rischio le risorse del Pnrr. Questo è il momento delle soluzioni condivise per il bene della comunità nazionale e non dei muri ideologici che in passato hanno impedito le riforme". Ma i grillini continuano a fare muro...

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