Matteo Salvini, "Mauro Corona ha firmato il referendum sulla giustizia". Nomi bipartisan e pesantissimi ai gazebo Lega
Adesioni bipartisan ai gazebo leghisti organizzati per la raccolta firme sui sei quesiti del referendum sulla Giustizia. Matteo Salvini e i radicali in campo insieme per cambiare volto alla magistratura e ai processi italiani non prendono voti solo nel centrodestra. "Anche Michele Vietti, ex vicepresidente del Csm, firmerà i referendum sulla Giustizia promossi da Lega e Partito radicale - annunciano con estrema soddisfazione fonti vicine all'ex ministro degli Interni -. Si aggiunge ad altri volti noti che, col passare delle ore, confermano l’adesione: tra gli altri ci sono Pierluigi Battista, Paolo Mieli, Mauro Corona. Nel weekend firmerà anche il candidato sindaco di Torino Paolo Damilano". E proprio in vista del prossimo weekend, il Carroccio intende replicare - con numeri ancora più consistenti - i 1.500 gazebo allestiti da Nord a Sud che hanno consentito lo scorso fine settimana di raccogliere più di 100mila adesioni in 48 ore.
Nei giorni scorsi ha fatto rumore la firma di Sergio Staino, il disegnatore satirico che con il suo Bobo dà voce da decenni alle ambiguità della sinistra "ufficiale" e allo smarrimento degli elettori progressisti usciti dal Partito comunista. Una voce pesante, proprio perché proveniente dal campo opposto a quello della Lega. "Salvini passa, i magistrati restano", ha spiegato con amara ironia, sottolineando come il suo grande timore sia la sostanziale impunità di pm in grado di fare il bello e il cattivo tempo, a danno di politici ma spesso anche di cittadini comuni letteralmente stritolati da una macchina-giustizia talvolta kafkiana.
E proprio per dar voce alle vittime della malagiustizia è sceso in campo anche Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d'Italia. Insieme a deputati di varia estrazione politica ha creato un sito, presuntoinnocente.com, che raccoglierà le loro storie. E intanto si è svincolato dalla "linea di partito" imposta da Giorgia Meloni, che prevede una adesione parziale al referendum, annunciando i suoi sei sì al quesito.