Gaia Tortora, lite con Selvaggia Lucarelli e il "Fatto": "Ripassate il codice penale", "Titolano tutti così"
Botta e risposta tra Gaia Tortora e Selvaggia Lucarelli. Ad aprire le danze è la prima che su Twitter commenta duramente un titolo del Fatto Quotidiano: "Un indagato non è un colpevole. Un indagato non è un colpevole. Codice penale da ripassare. Quando usi un titolo per fare passare un concetto distorto", è l'accusa della giornalista all'articolo che aveva come titolo "Nuova tangentopoli, 1 indagato ogni 14 ore". Non la prende però bene la firma del Fatto che si è scagliata in difesa del quotidiano: "È una notizia. Oggi tutti titolano così. In questo caso mi sembrano notizie, nulla di più". Insomma, per la Lucarelli se lo fanno tutti, lo possono fare anche loro. Ma la Tortora non demorde: "Uno è generico. L'altro parla di una inchiesta specifica".
"Beh, quindi ancora più vago", è nuovamente la replica della Lucarelli che vede a sua volta la risposta della conduttrice di La7: "Non ti preoccupare comprendo la linea editoriale. Ho solo voluto ricordare cosa prevede il codice penale alla voce 'indagato'". A dire l'ultima è però la Lucarelli che va dritta per la sua strada: "Sai quanto articoli così ovunque?". Ma Gaia Tortora non è nuova a liti con Il Fatto. L'ultima volta la giornalista aveva preso a male parole Marco Travaglio. "Non c è nulla di scandaloso se un presunto innocente è in carcere", erano state le parole del manettaro che aveva visto la reazione dura della Tortora: "Finora ho sopportato e sono stata una signora. Ora basta. Travaglio..Mav****".
D'altronde quello della giustizia è un tema che sta molto a cuore la Tortora visto che il padre, Enzo fu condannato a dieci anni di carcere per associazione camorristica e traffico di droga. Il conduttore televisivo fu accusato da soggetti criminali e sulla base di tali accuse infondate fu ingiustamente incarcerato. Dopo sette mesi di reclusione, arrivò a condanna a 10 anni e solo dopo un anno Tortora fu scarcerato perché riconosciuto innocente. Tortora morì poi un anno dopo la sua definitiva assoluzione.