Alessandro Sallusti, magistrati e verginelli della politica mi fanno più paura del Vaticano
Tutti a dire che "il parlamento è sovrano" e che di conseguenza la nota di protesta sulla legge Zan in discussione al Senato inviata dallo stato Vaticano al governo italiano è irricevibile in quanto costituisce una indebita interferenza. Non so, a me risulta che i rapporti tra Stati, soprattutto se tra due Stati intercorrono trattati vincolanti, siano regolati anche da pressioni più o meno debite, altrimenti dovremmo abolire la diplomazia sia nelle sue forme sotterranee che esplicite.
E mi sembra altrettanto chiaro che comunque nessuno, tantomeno il Vaticano, abbia mai pensato che il nostro parlamento non sia sovrano. Esattamente come facciamo noi a parti opposte: il fatto che l'Egitto sia uno stato sovrano non ci impedisce di protestare con Il Cairo per l'arresto dello studente Patrick Zaky, il giovane attivista egiziano che studiava all'università di Bologna. Ma soprattutto mi piacerebbe che altrettanta fermezza nei confronti dell'autonomia del parlamento venisse esibita anche in campi diversi dalla legge Zan, per esempio per quanto riguarda la riforma della giustizia.
I minacciosi comunicati dell'Associazione nazionale magistrati, le esternazioni altrettanto dure di singoli magistrati verso qualsiasi tentativo della politica di riordinare il sistema giudiziario costituiscono o no una "indebita ingerenza" di un potere nei confronti dell'autonomia di deputati e senatori? Su questo il presidente della Camera Fico e la sinistra tutta non hanno nulla da obiettare?
"Pieni poteri, pieni doveri". Sallusti e lo stato d'emergenza, perché Draghi è nel giusto
Quelli che fanno i verginelli sono una delle categorie peggiori della politica, mi preoccupano più loro del Vaticano. Solitamente accade che le "pressioni" sono accolte se provengono da ambienti amici tipo appunto i magistrati, denunciate e respinte con sdegno se intralciano i propri piani. La laicità dello Stato va ribadita contro ogni fede invasiva, compresa quella dei giustizialisti che in quanto a violazione dei diritti e dogmatismo cieco sono assai più pericolosi di cardinali e vescovi.