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Carlo Nordio contro la magistratura: "Le minacce sul referendum Lega-radicali? Pericolose, il punto più basso nella storia delle toghe"
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"Siamo al punto più basso nella storia della magistratura". Carlo Nordio non usa mezzi termini per descrivere l'opposizione del presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati ai referendum radical-leghisti. "Quello di Giuseppe Santalucia, quel quasi minacciare una ferma reazione davanti all'iniziativa referendaria, mi pare un'affermazione impropria, ambigua e pericolosa", tuona sulle colonne del Giornale. Per Nordio uno dei più noti pm italiani non può attaccare un altro potere. Il pericolo infatti è dietro l'angolo: "Chi ha letto il libro di Luca Palamara può legittimamente coltivare sospetti e scoprire singolari coincidenze nello sviluppo di certe indagini".
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Ed è proprio sul caso Palamara che il Consiglio superiore della magistratura ha commesso uno dei tanti scandali, "pensando bene di espellerlo dalla magistratura e di metterci una pietra sopra". Evitando, dunque, "di interrogarsi seriamente e di fare autocritica". Niente di più di "una manifestazione di arroganza e anche una contraddizione in termini", la definisce l'ex pm facendo notare come "l'Anm ha ipotizzato una ferma reazione davanti all'idea di dare voce al popolo con i referendum". Salvo poi mettersi di traverso all'idea di costituire in Parlamento una Commissione d'inchiesta che si occupi degli scandali delle toghe. E la conclusione non può che essere una: il Csm "non vuole interferenze del Parlamento, ma non vuole nemmeno lasciar esprimere il popolo".
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L'unico a poterci mettere mano sarebbe stato Sergio Mattarella che comunque, nonostante lo presieda, non avrebbe potuto far dimettere il Csm delegittimato: "Capisco la sua prudenza se pensiamo a Cossiga. Cossiga si scontrò con le toghe e fu delegittimato e infangato per la vicenda Gladio". Avanti così con i referendum - è l'appello di Nordio - d'altronde "sono sacrosanti. E semmai sono uno stimolo al Parlamento che è paralizzato". Lo dovrebbe imparare anche l'Anm che invece "sbaglia nel contrapporre il Parlamento al popolo.. È un grave errore di valutazione, ma anche uno sconfinamento non gradito".
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