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Funivia Stresa Mottarone, dal nuovo gip un assist a Tadini: "Sì all'incidente probatorio su fune e freni"

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Il nuovo gip del Tribunale di Verbania, Elena Ceriotti, ha accolto la richiesta di incidente probatorio avanzata dal difensore del caposervizio della funivia Stresa Mottarone, Gabriele Tadini, l'unico degli indagati agli arresti domiciliari e reo confesso di aver sistemato i forchettoni sui freni per disattivarli, azione che ha provocato la morte di 14 passeggeri nella caduta di una cabina il 23 maggio scorso.

L’avvocato di Tadini, Marcello Perillo, aveva depositato una richiesta al gip perché nominasse al più presto una perizia super partes sulla fune, per capire perché si sia rotta, e sull’impianto frenante, per accertare quali fossero le anomalie segnalate dal caposervizio che due interventi dei manutentori non avevano risolto e che lo avevano indotto a quella soluzione scellerata di disattivare i freni. 

Alla richiesta si erano opposte le pm Olimpia Bossi e Laura Carrera. Secondo la procura, l'incidente probatorio sui resti della cabina della funivia del Mottarone "pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine". La richiesta, inoltrata dal difensore di Gabriele Tadini, sottolinea la necessità di mettere al riparo i resti dalle intemperie ma anche da eventuali malintenzionati. Per il procuratore capo Bossi e Carrera, invece, la richiesta a "soli 11 giorni" dal disastro appare "prematura" non solo perché la cabina e la fune traente sono state coperte "da teloni" come chiesto dal consulente della procura, ma anche perché si sottovalutano le operazioni di rimozione della cabina. 

Il giudice Ceriotti ha quindi nominato come perito l'ingegnere Antonio De Luca dell'università Federico II di Napoli, riservandosi la nomina di altri periti, e ha convocato le parti in tribunale a Verbania per il conferimento dell'incarico il prossimo 8 luglio.

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