Il Papa e Franco Zeffirelli

di Annamaria Piacentinigiovedì 24 aprile 2025
Il Papa e Franco Zeffirelli
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Ciò che non avremmo voluto vedere è la salma di Papa Francesco esposta nella Basilica di San Pietro per l'ultimo saluto ai fedeli. Ma la vita, ci da e ci toglie e quando arriva il momento di lasciarla, non si può tornare indietro. Ricorderemo le doti umane di un grande Papa, il suo amore per la letteratura, tra fede e sentimenti puri. Il Papa era sincero, aiutava i poveri e riconosceva l'amore, perché sapeva leggere negli occhi e distinguere un uomo dall'altro. Accadde anche con il Maestro Zeffirelli che incontrò in forma privata: “E' stato un giorno importante”, racconta il figlio Pippo Zeffirelli, Presidente della Fondazione a Firenze, dove sono esposti tutti i ricordi del Maestro, tra cui gli abiti indossati dai più grandi protagonisti del cinema e dell'opera, i suoi quadri e i bozzetti che disegnava: “Mio padre era stimato tra i prelati, prosegue Pippo, quando girò il Gesù di Nazareth, il film fu avvallato dal Vaticano. Per il film “Fratello Sole, Sorella luna”, ci concessero di poter girare le scene più imponenti nel Duomo di Monreale. Zeffirelli era molto cattolico, aveva vissuto, ma anche amato Dio. Il suo rapporto con la Chiesa, è stato unico fino all'ultimo giorno della sua vita.

Lo ricordo ancora mentre tutte le sere, nella sua camera, si inginocchiava e pregava”. Era un giorno di primavera quando era stato invitato a recarsi in Vaticano, in udienza privata dal Papa. Erano stati insieme a parlare raccontandosi come due “giovani”, che si fidavano dell'unicità della vita, e delle possibilità che poteva creare. È indimenticabile quel loro sentirsi uniti nella poesia e nella passione rivolta a Gesù, alla Madonna e ai Santi, come Francesco. Il Papa seduto davanti a Zeffirelli, il Maestro sulla sedia a rotelle, mentre si confidavano, i racconti di una vita. Due uomini, con storie diverse e lontane, ma ricchi di quei ricordi incancellabili che li avevano portati uno di fronte all'altro. In certi momenti ridevano come due ragazzi, perché il tempo non ne aveva scalfito l'anima.

Ma lui era il Papa e Zeffirelli non lo dimenticava. Gli raccontava del libro che aveva terminato “Francesco”, tratto dal film “Fratello Sole sorella Luna”, e lo aveva donato a Lui, il Papa che tanto amava. Fu una giornata indimenticabile. Passarono alcuni mesi e quando il Maestro capii che la sua fine era vicina, disse: “Sarò felice presto vedrò Dio”. Forse, un giorno incontrerà anche Papa Francesco, se in quel mondo promesso non ci saranno “catene”, e l'impossibilità di essere se stessi. Credo che un film più bello e incisivo di quello realizzato da Zeffirelli su Gesù, sia unico. E solo un credente come lui, poteva girarlo. Sabato il funerale di Papa Bergoglio in Piazza San Pietro alla presenza di re, regine, il Presidente americano Trump, seguito da Capi di Stato di altri Paesi. Poi il ritorno nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha scelto di essere traslato. Lo ricorderemo affacciato alla finestra di Piazza San Pietro, sorridente. Per Lui, che si definiva il Papa degli Ultimi a Roma sono giunte migliaia di persone.