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Les Jardins de Villa Maroc a Essaouira

giovedì 24 aprile 2025

6' di lettura

Dalla strada polverosa che si allunga pigramente verso l’interno, a una trentina di minuti dalla brezza oceanica di Essaouira, il paesaggio muta lentamente. Le dune lasciano spazio a distese verdi punteggiate da ulivi antichi, e il silenzio prende il posto del mormorio del mare. È qui che si cela un rifugio che sembra uscito da un sogno marocchino: Les Jardins de Villa Maroc. Il viaggiatore che si addentra in questa terra non cerca il frastuono dei souk né la frenesia delle medine, ma qualcosa di più sottile e prezioso: una forma intima di quiete, un luogo che non solo accoglie ma protegge, che non solo ospita ma sussurra.

Nato da una residenza di famiglia acquistata nel 2000 dai coniugi Ezzaher, Les Jardins è oggi un boutique hotel gestito con grazia da Mounia, la figlia, che ha saputo trasformare un'intuizione affettiva in una filosofia di ospitalità autentica. L’origine agricola del luogo si avverte ancora nell’aria, tra i profumi della terra umida e delle erbe aromatiche, ma il cuore della struttura batte ormai in un ritmo diverso, fatto di armonia architettonica e rispetto profondo per l’ambiente. I dodici alloggi che compongono il resort – undici cupole e tre suite – sono disseminati tra i giardini come pietre preziose incastonate nel paesaggio. Le cupole sono piccole meraviglie di bioarchitettura: costruite con materiali locali, utilizzano sacchi di zucchero riempiti di terra battuta e rivestiti con un impasto di sabbia, calce e argilla. La loro forma tondeggiante ricorda le antiche Nuala del sud del Marocco, ispirazione trovata in una vecchia fotografia da Abderrahim Ezzaher, il padre.

Queste strutture non solo rispettano l’ambiente ma sembrano parlargli, assorbirne la temperatura, adattarsi al suo respiro: fresche d’estate, tiepide d’inverno, silenziose sempre. Dentro ogni cupola, fotografie del norvegese Thor Arne Hauer raccontano il territorio di Essaouira con uno sguardo partecipe e poetico, mentre oggetti raccolti in anni di viaggi in Marocco aggiungono una stratificazione di storie, ricordi, e significati. Non c’è nulla di casuale in queste stanze: tutto è scelto, pensato, disposto con cura materna, quella stessa cura che ha messo Cornelia Hendry, madre di Mounia, nell’arredare con gusto discreto ogni angolo. Passeggiando tra i vialetti si giunge alla grande piscina, incastonata tra palme e oleandri. Qui l’orizzonte si allarga e la mente si libera. Il tempo perde consistenza, si smaglia nei riflessi dell’acqua, nelle ombre danzanti delle foglie, nel rumore lieve del vento che muove le fronde. Il ristorante è un altro centro vitale del luogo. Si inizia con una colazione marocchina, fatta di miele, pane caldo, succo d’arancia appena spremuto, e si prosegue con un pranzo a buffet mediterraneo dove trionfano i sapori dell’orto e del mercato. Ma è la cena a trasformarsi in uno spettacolo: lo chef griglia dal vivo, accendendo fuochi e aromi che fanno salire il desiderio come fumo tra i rami. Intorno ai tavoli si crea una complicità naturale, dove gli ospiti si raccontano storie di viaggio, mentre i piatti si susseguono in un crescendo di sapori autentici. L’esperienza a Les Jardins non si esaurisce tra i suoi confini. Una navetta accompagna gli ospiti a Essaouira, dove le onde dell’Atlantico accarezzano la città bianca e azzurra, meta prediletta di surfisti e sognatori. Ma per molti, la vera attrazione è restare. Nelle giornate più lente, ci si può immergere nella pratica dello yoga nel padiglione dedicato, organizzare una passeggiata tra le colline circostanti o partecipare a un safari per ammirare gli uccelli migratori che popolano il paesaggio. Gli amanti dello sport trovano pane per i loro denti con il vicino Golf de Mogador, mentre a pochi minuti di macchina si aprono scenari perfetti per cavalcate al tramonto o per scivolare sull’acqua con una tavola da paddle.

Eppure, è nel ritorno alla propria cupola che si scopre il vero senso del viaggio. Quando le stelle iniziano a punteggiare il cielo e il silenzio torna a posarsi sulla terra, si comprende che Les Jardins non è solo un hotel. È un luogo che ascolta. Un luogo che accoglie senza invadere. Che conserva, come un segreto, la bellezza di un Marocco diverso. Qui non si viene per passare una notte: si viene per ritrovare un ritmo dimenticato, quello del respiro, della luce, della terra. Un rifugio nascosto, sì. Ma anche un invito aperto a guardare il mondo con occhi nuovi.

All’alba, i primi raggi dorati filtrano tra le tende leggere, disegnando geometrie mobili sulle pareti curve delle cupole. Il canto lieve degli uccelli accompagna il risveglio, mentre l’aroma del caffè appena fatto si mescola a quello della menta fresca. Inizia così un’altra giornata a Les Jardins de Villa Maroc, non scandita da orari ma da sensazioni. Nessuno qui ha fretta. Ci si veste con lentezza, si cammina scalzi sui pavimenti lisci, si assapora ogni gesto come un piccolo rito. Alcuni scelgono di iniziare con una lezione di yoga, immersi nel silenzio del padiglione aperto sul giardino. Altri preferiscono perdersi tra i sentieri, dove le piante aromatiche rilasciano essenze che sembrano raccontare storie antiche. A mezzogiorno, il sole alto scolpisce ombre nette sulle pareti bianche delle strutture, e la piscina diventa un’oasi irresistibile. Qui si alternano momenti di lettura silenziosa e tuffi improvvisi, risate leggere e conversazioni sussurrate tra amici che si conoscono da poco ma sembrano aver condiviso vite intere. Il personale, discreto e attento, appare quando serve e scompare subito dopo, lasciando spazio alla privacy, come se intuisse i bisogni prima ancora che vengano espressi. Nei pomeriggi, la curiosità guida spesso verso nuove esperienze. Si può prenotare una passeggiata a cavallo tra le colline, seguendo sentieri antichi che si snodano tra rocce ocra e cespugli di rosmarino selvatico. I cavalli avanzano con passo sicuro, mentre la guida racconta storie del territorio: di tribù berbere, di antiche rotte del sale, di venti che parlano. Chi ama il mare può scegliere invece di scendere fino a Essaouira e lasciarsi trasportare dall’energia delle onde. Kite surf, paddle board, surf: l’oceano qui è più di uno sfondo, è una presenza viva, un alleato del viaggio. E per chi resta, il resort continua a offrire piccoli lussi: un massaggio all’ombra degli alberi, un tè alla menta servito con biscotti fatti in casa, un’ora di silenzio assoluto sul terrazzo panoramico dove il cielo sembra non finire mai.

Verso sera, l’aria si fa più fresca e i profumi cambiano. Dalla cucina iniziano ad arrivare fragranze speziate, promesse di sapori intensi. Il barbecue del ristorante prende vita come una cerimonia collettiva. Le braci ardono, gli chef affettano, marinano, grigliano davanti agli occhi degli ospiti, in un’atmosfera conviviale che unisce volti e lingue diverse. Si brinda con vino locale, si assaggiano tajine fumanti, si ride, si balla a volte, sotto le stelle. È qui che si compie la vera magia di Les Jardins: nel suo saper creare una comunità effimera e calorosa, dove ogni viaggiatore si sente parte di qualcosa, pur rimanendo libero. Di  notte, il silenzio torna a dominare. Le cupole sembrano addormentarsi con gli ospiti, protette dal cielo terso e dalle luci discrete. La temperatura scende e il letto diventa un rifugio dentro al rifugio. Non ci sono televisioni né distrazioni, solo il ritmo lento del proprio respiro e quello, lieve, della natura attorno. È il momento in cui i pensieri si acquietano e le emozioni trovano spazio per emergere. In questo angolo appartato di Marocco, tutto sembra ricordare che la bellezza non ha bisogno di clamore. Basta saperla riconoscere. Les Jardins de Villa Maroc non si propone come un luogo da visitare ma come un’esperienza da vivere, una parentesi sospesa tra sogno e realtà, dove si riscopre l’arte dell’attenzione, della lentezza, del vivere bene. Chi parte lo fa sempre con una certa nostalgia, ma anche con qualcosa in più: la consapevolezza che luoghi così, capaci di rigenerare l’anima e il corpo, esistono davvero. E che tornare, prima o poi, sarà inevitabile.

Autrice dell'articolo Orchidea Colonna 

Orchideacolonna@yahoo.com

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