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Scuola Ufficiali Carabinieri: hanno giurato i frequentatori del 204° Corso “Volontà” e 7° Corso biennale

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Nella mattinata odierna, nel Piazzale delle Bandiere della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, di autorità civili e militari, dei familiari e del Corpo accademico dell’Istituto, si è svolta la cerimonia di Giuramento degli Ufficiali frequentatori del 204° Corso di Applicazione “Volontà” e del 7° Corso biennale.  

Molto suggestivo l’evento celebrato al cospetto della Bandiera d’Istituto, cui gli Ufficiali frequentatori hanno reso gli onori prima di giurare solennemente fedeltà alla Repubblica Italiana, alla Costituzione, alle leggi e ai doveri connessi allo stato militare, nell’esclusivo interesse della Nazione. È stato evidenziato l’impegno morale e giuridico che ogni Ufficiale assume, con disciplina ed onore, sin dall’inizio del percorso formativo, esercitando la propria funzione con lo spirito che da oltre due secoli contraddistingue l’Arma dei Carabinieri e nella riconoscente memoria dei Caduti, massimo esempio di fedeltà ai più alti valori di un servitore dello Stato.

“Volontà”, il nome del 204° Corso di Applicazione, è un concetto che resta un caposaldo del vivere quotidiano di ogni Carabiniere e il Capitano Orlando De Tommaso, cui il corso è intitolato, rappresenta uno dei più fulgidi esempi di dedizione e sacrificio per l’Istituzione, insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria”.

Al Maggiore Ugo De Carolis, martire dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, anch’egli insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare “alla memoria” è intitolato il 7° Corso biennale. 

Il Comandante Generale è intervenuto esprimendo inizialmente sentimenti di gratitudine alle famiglie degli Ufficiali frequentatori: “hanno guidato e accompagnato i loro ragazzi avviandoli, con la loro educazione, ad una professione che sappiamo totalizzante poiché rivolta al servizio incondizionato in favore della comunità e delle istituzioni”.

 Successivamente si è soffermato sul significato del giuramento sottolineando come sia “un atto solenne, ammantato di sacralità che si sostanzia nella dimensione etica della nostra missione istituzionale. Siamo militari perché abbiamo giurato Fedeltà alla Repubblica, aderiamo incondizionatamente ai suoi valori e principi e ci ripromettiamo di difenderla, rispettarla ed onorarla”. Il Vertice dell’Arma ha inoltre formulato espressioni motivazionali nei confronti dei giovani Ufficiali: “sarete chiamati sempre a dare una risposta, anche nei momenti di incertezza e di solitudine, condizione che spesso accompagna i Comandanti. E allora, per guidare i vostri uomini e i vostri reparti, dovrete fare ricorso all’iniziativa, imprescindibile virtù militare con la quale, anche in assenza di indicazioni, saprete rivolgere le vostre azioni al bene della collettività”.

Il Gen. C.A. Salvatore Luongo, nel concludere il suo intervento, ha posto prima l’accento sull’esercizio del comando che si fonda sul “dare l’esempio e servire” e poi si è rivolto ai frequentatori pronunciando messaggi colmi di significato: “l’Arma ha bisogno di giovani Ufficiali pronti a percorrere strade mai battute prima, anche a rischio di sbagliare. La paura di sbagliare, di commettere errori non deve bloccarvi, accanto a voi, avrete sempre i vostri superiori, i colleghi di corso, e soprattutto il vostro personale che incontrerete lungo il cammino. Sono loro, con il loro esempio e la loro lealtà che continueranno ad alimentare quel giuramento di fedeltà che oggi avete rinnovato”.

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