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“Gioco pericoloso”, è il titolo del thriller di Lucio Pellegrini, dal 13 marzo al cinema

Annamaria Piacentini
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All'inizio del film ti appare tutto nella normalita: Carlo fa lo scrittore (Giannini) e ama Giada, ballerina di talento (Elodie), sono due artisti, che stanno insieme da anni. Ma improvvisamente,qualcosa cambia, quando Carlo incontra Peter (Scarpetta) pseudo pittore di dubbia fama. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti: la villa isolata, gli sguardi ambigui, i rumori nella notte, mentre una pioggia violenta tinge il cielo di nero e fa tremare la casa.Intanto, Carlo viene a sapere che proprio in quella zona è sparita, anni prima una ragazza.Il clima diventa sempre più teso, e ci si chiede: chi è l'ipotetico assassino? “L'idea di fare questo film c'era da tempo, spiega il regista-”siamo partiti da una suggestione personale, per mettere al centro una situazione pericolosa.

“ Ma il personaggio chiave è Elodie , cantante di successo, che ama il cinema e non lo nasconde. Al suo secondo film, spiega: “Giada è un personaggio difficile, simpatizzare con una donna completamente diversa da me, non è stato facile. Lei sa benissimo cosa avere dagli altri, ma di essere manipolati, spesso accade anche nella vita. Il cinema? Beh, lo amo, prosegue, tra un po' inizio a girare il mio terzo film, nel frattempo vivo e lavoro”. Non è solo bella, ma anche forte e coraggiosa, non si sottrae neanche alle domande un po' imbarazzanti: Elodie, nel film c'è qualche scena di sesso, insomma un po' hot: è stato complicato girarle?“Siamo nel 2025, risponde, per il cinema è solo finzione, ma è bello giocare, anche se un po' di imbarazzo c'è sempre. Nel film siamo tre esseri umani che soppravvivono in modo diverso, e che trasformano la violenza in creatività: tra loro c'è anche un gioco di attrazioni. Personalmente, aggiunge, “io sono in crisi costante. Mi odio tante volte”.

Assente Adriano Giannini, impegnato al Nord su un nuovo set. In compenso c'è Scarpetta che è talmente simpatico da non farti ricordare il ruolo che ha nel film, l'uomo double face: “Il progetto è nato quattro anni fa, sottolinea-”poi, per i nostri reciproci impegni, non è stato possibile realizzarlo. In Italia ci sono pochi thriller che dovrebbero far venire un'ansia crescente, credo che in Gioco pericoloso ,ci siamo riusciti. Con Lucio mi sono trovato benissimo, ha un modo di lavorare sicuro e in completa armonia con tutti.Ed è anche è molto generoso”.Alla domanda: il successo è l'anticamera del declino? risponde: “il punto di arrivo non è mai un applauso, ma l'esigenza di continuare a fare bene il proprio lavoro, credendo in nuove possibilità che alla fine ti danno ragione”.

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