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L'impatto della digitalizzazione sul mercato assicurativo

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L’innovazione tecnologica ha prodotto importanti cambiamenti nel settore assicurativo. Si tratta di una trasformazione in atto già da alcuni anni, trainata da un utilizzo sempre più diffuso del digitale da parte dei consumatori, compresi quelli più anziani. 

Più nel dettaglio, secondo l’Osservatorio eCommerce B2C di Netcomm e della School of Management del Politecnico di Milano, il 2024 si è chiuso con un aumento delle sottoscrizioni delle assicurazioni online del 5% rispetto all’anno precedente.

L’attenzione dei consumatori si è rivolta in particolare verso alcune tipologie di prodotti assicurativi, tra cui le polizze auto e moto – la Responsabilità Civile, del resto, è obbligatoria per tutti i veicoli secondo il Codice della Strada – e la polizza casa, con l’abitazione che ha guadagnato una nuova centralità anche nel post Covid.

I consumatori preferiscono le assicurazioni digitali per l’autonomia di gestione, la chiarezza e la personalizzazione

A confermare la crescente popolarità delle polizze digitali è anche la terza edizione de il Consumatore Digitale, a cura dell’Italian Insurtech Association (IIA) e Join Business Management Consulting.

Come emerge dallo studio, infatti, la percentuale di polizze che viene sottoscritta tramite canali digitali è salita al 60%, con l’aumento più rilevante che riguarda le stipule da smartphone, passate dal 25% al 36%.

Secondo la ricerca, inoltre, l’aspetto più apprezzato da parte dei consumatori è la possibilità di gestire in autonomia le assicurazioni online: l’85% degli intervistati, infatti, preferisce un’esperienza di acquisto che può essere gestita in modo indipendente con il supporto della compagnia assicurativa solo in caso di necessità.

Un altro fattore impattante è da rintracciare nella chiarezza dell’offerta, dato che le polizze digitali sono spesso più semplici e intuitive da comprendere, grazie anche alla possibilità di consultare rapidamente il Set Informativo e disporre di una panoramica completa del prodotto.

Per il 54% degli intervistati, invece, risulta determinante la possibilità di personalizzazione delle polizze online, un aspetto che permette di configurare l’assicurazione in base alle proprie esigenze e ottenere una polizza su misura in pochi, semplici passaggi.

Solitamente, infatti, basta richiedere un preventivo sul sito della compagnia assicurativa, inserendo alcuni dati nell’apposito form e scegliendo le garanzie accessorie di proprio interesse, per calcolare il premio assicurativo e ricevere una proposta dedicata da valutare senza impegno.

Tutto questo si traduce in una maggiore comodità per i consumatori, grazie alla possibilità di procedere usando un pc o un dispositivo mobile come lo smartphone. In questo modo ogni operazione può essere eseguita da qualsiasi luogo e in qualunque momento, inoltre si possono avere sempre sotto controllo le proprie assicurazioni attraverso l’area personale. Non a caso, secondo la ricerca il 65% dei consumatori preferisce le polizze digitali rispetto a quelle tradizionali e il 79% intende acquistare un’assicurazione online in futuro.

Com’è cambiata l’industria assicurativa con la digitalizzazione e cosa aspettarsi in futuro

Oggi la digitalizzazione è stata integrata in tutti i processi dell’attività assicurativa, dall’esperienza di acquisto fino alle modalità di gestione delle polizze. Un esempio indicativo di questo cambiamento è rappresentato dalla possibilità di aprire un sinistro in autonomia e tenere sotto controllo lo stato di avanzamento della pratica direttamente dalla propria area personale, come nel caso dell’assicurazione online Verti, la compagnia digitale del Gruppo MAPFRE che si contraddistingue per i suoi prodotti semplici e immediati.

Andando ancora più nel dettaglio, secondo l’analisi “Regolazione e supervisione del settore assicurativo nell’era digitale” a cura di Stefano De Polis, Segretario Generale dell’IVASS, è possibile distinguere tre temi rilevanti nell’ambito della digitalizzazione dell’industria assicurativa.

Il primo è legato all’utilizzo dei big data, ossia l’insieme dei dati digitali generati dagli utenti che possono essere raccolti e usati per migliorare i processi aziendali. Per De Polis, attraverso i big data è possibile ridurre le asimmetrie e le inefficienze, ma anche velocizzare i tempi di rimborso e contrastare le frodi assicurative.

L’analisi segnala inoltre i possibili sviluppi dell’open insurance, ovvero la possibilità di condivisione dei dati e delle informazioni tra le compagnie assicurative previo consenso del cliente per favorire la digitalizzazione dei processi e l’offerta di servizi e prodotti personalizzati.

L’open insurance è al momento ancora in fase di studio e valutazione da parte delle autorità europee, in quanto, a differenza di quanto avvenuto con l’open banking, la trasversalità dei dati gestiti dalle compagnie assicurative richiede un’analisi scrupolosa dei possibili risvolti di tale apertura. 

Infine, viene indicata la questione dell’impiego dell’intelligenza artificiale nel mondo assicurativo, un tema complesso che comporta sfide e opportunità.

Secondo l’IVASS, ad oggi l’IA nell’industria assicurativa italiana viene utilizzata soprattutto per ottimizzare i processi interni, con il 27% delle compagnie assicurative usa almeno un algoritmo di Machine Learning in un processo che coinvolge i clienti.

Si tratta di una percentuale destinata con ogni probabilità ad aumentare nel prossimo futuro, grazie agli importanti benefici che queste tecnologie possono offrire, per esempio nella gestione dei sinistri e nella prevenzione delle frodi.

 

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