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Morto Luciano Gattinoni, luminare dell'anestesia e rianimazione

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Lutto nella comunità medica italiana che perde Luciano Gattinoni, luminare dell’anestesia e rianimazione, guest professor all’università di Göttingen in Germania, morto all’età di 79 anni. Lo ricorda con «profondo dolore» la Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), di cui Gattinoni è stato presidente dal 2006 al 2009 e socio onorario dal 2022. Gattinoni è stato professore ordinario di Anestesia e Rianimazione all’Università degli Studi di Milano dal 1994. Come direttore della Prima Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione dell’ateneo e del Dipartimento di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore presso la Fondazione Irccs Policlinico «ha formato generazioni di anestesisti-rianimatori, trasmettendo loro non solo competenze tecniche, ma anche la passione per la ricerca e l’innovazione», sottolinea la Siaarti.

«La sua scomparsa - aggiunge - lascia un vuoto incolmabile nella comunità scientifica e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare al suo fianco. La sua straordinaria umanità e la capacità di ispirare chiunque lo incontrasse resteranno per sempre nei ricordi dei colleghi, degli studenti e degli specializzandi che lo hanno conosciuto e hanno avuto l’onore di apprendere dai suoi insegnamenti, sia professionali sia umani».

La presidente Siaarti Elena Bignami, il Consiglio direttivo della società scientifica e tutti gli anestesisti-rianimatori si uniscono nelle condoglianze alla famiglia del collega. Gattinoni, che Milano premiò con l’Ambrogino d’Oro nel 2016, ha messo la firma su innovazioni chiave nel settore dell’anestesia e rianimazione. È considerato un padre dell’Ecmo, macchina cuore-polmoni, e inventò la tecnica della pronazione (posizione a pancia in giù) dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta.

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