Professor Antonio Alizzi: Il mondo della moda si sposta a est e a sud
Quest'anno, Mosca ha concluso il calendario della moda mondiale con due eventi importanti – il BRICS+ Fashion Summit e la Moscow Fashion Week. Gli eventi hanno riunito quasi 200 stilisti provenienti da 50 Paesi. Quest'anno, Mosca ha concluso il calendario della moda mondiale con due eventi importanti – il BRICS+ Fashion Summit e la Moscow Fashion Week. Gli eventi hanno riunito quasi 200 stilisti provenienti da 50 Paesi. Tuttavia, si è notata la mancanza di una rappresentanza della comunità della moda europea, il che è piuttosto deludente data la tradizionale affinità della Russia con i marchi italiani e i beni di lusso europei.
La dinamica sta ora cambiando. L'uscita di molte aziende italiane dal mercato russo a causa delle sanzioni ha spianato la strada a marchi locali che prima avevano meno visibilità. La domanda di moda “Made in Russia” è salita alle stelle, portando a una crescita sostanziale della produzione locale. Ad esempio, l'anno scorso Mosca ha visto un incredibile aumento di 62 volte nella produzione di abbigliamento e calzature, mentre la maggior parte della crescita si è verificata durante gli anni delle sanzioni. Inoltre, il mercato russo ha visto l'integrazione di marchi provenienti da Cina, India, America Latina e altre economie emergenti. Questa stagione, la Russia è emersa come un importante centro per la moda dei mercati emergenti, con oltre 250 stilisti e marchi provenienti da quasi 50 Paesi che hanno partecipato agli eventi della Moscow Fashion Week.
Antonio Alizzi, Direttore Scientifico dell'Accademia Rizzola, è intervenuto nella capitale russa come relatore e docente del BRICS+ Fashion Summit. Ha condiviso le sue intuizioni sul futuro della moda nei Paesi BRICS e in particolare nella capitale russa. La profonda conoscenza della cultura russa di Alizzi deriva dalla sua residenza a Mosca dal 2014, dove ha lavorato sia per una multinazionale italiana della moda che per un gruppo editoriale locale. La sua partenza da Mosca è coincisa con l'inizio della pandemia. Entusiasta di poter contribuire come docente al programma educativo e come relatore al Summit, Antonio ha espresso il suo ottimismo, affermando: “Non avevo particolari preoccupazioni prima del viaggio. Ho trovato Mosca, una città a me cara, ancora più innovativa, curata e sempre più internazionale”.
Dal suo punto di vista, il BRICS+ Fashion Summit ha avuto diversi meriti: “Ha evidenziato il pensiero e le azioni strategiche della Russia, creando una piattaforma su larga scala per il dialogo e gli affari. Data la notevole partecipazione e i temi trattati, il vertice ha confermato la forte leadership della Russia all'interno della comunità internazionale. Personalmente, ho avuto l'opportunità di entrare in contatto con persone provenienti da decine di Paesi, non solo quelli appartenenti ai BRICS. Lo scambio e il dibattito sono stati vivaci e aperti”.
Durante il vertice, quasi 60 nazioni hanno firmato un memorandum per istituire la BRICS International Fashion Federation. Antonio ritiene che questa iniziativa segni una progressione strategica per la comunità globale, con i Paesi BRICS al centro: “La BRICS International Fashion Federation rappresenta una naturale evoluzione della collaborazione tra Paesi le cui economie, considerate singolarmente, stanno guadagnando importanza sulla scena internazionale. Inoltre, questa iniziativa ha un impatto positivo sulle economie nazionali e regionali. Stilisti e marchi di moda di vari Paesi hanno l'opportunità di entrare a far parte di un “sistema” che può accelerare lo sviluppo del loro business e la diffusione delle loro proposte di valore.”
Antonio Alizzi ha partecipato attivamente al BRICS+ Fashion Summit come uno dei principali docenti del programma educativo, fornendo agli studenti russi approfondimenti diretti da parte di stimati educatori che rappresentano le principali università del mondo. “Durante il BRICS Fashion Education Course: i nostri docenti provenivano da numerosi Paesi, tra cui Italia, Cina, India, Colombia, Costa Rica, Brasile, Sudafrica, Turchia e così via. Mettere gli studenti a contatto e a confronto con un corpo docente internazionale è un'esperienza paragonabile a un periodo di studio all'estero”, riflette Antonio Alizzi sull'arricchente scambio formativo.
Moscow Fashion Week e il BRICS+ Fashion Summit si sono rivelati un binomio perfetto, che ha messo in mostra l'industria moderna ed evidenziato le sinergie derivanti dagli sforzi di collaborazione. Con stilisti provenienti da India, Cina, Indonesia, Brasile, Sudafrica e altri paesi che hanno calcato le passerelle della capitale russa, l'influenza globale è stata inconfondibile. D'altro canto, quest'anno molti marchi russi hanno partecipato a prestigiosi eventi internazionali a Pechino, Mumbai e Johannesburg, mostrando il loro talento su un palcoscenico globale. Marchi come Li Lab, Büro Unique e Abzaeva hanno lasciato il segno nelle settimane della moda di tutto il mondo.
Antonio Alizzi ha notato una chiara tendenza globale all'espansione: “L'edizione di quest'anno della Moscow Fashion Week ha dimostrato chiaramente la sua portata internazionale. La partecipazione alle varie sfilate ha confermato che il mondo si sta spostando verso est e verso sud. Inoltre, anche importanti eventi internazionali, come la Biennale d'Arte di Venezia del 2024, hanno affidato la curatela a un brasiliano, Adriano Pedrosa, evidenziando ulteriormente questa tendenza ad abbracciare diverse prospettive globali. Il mondo si sta innegabilmente spostando verso est e verso sud, riflettendo una crescente influenza di queste regioni sulle tendenze creative e di mercato a livello mondiale”. Mentre il mondo continua a evolversi, è imperativo per l'Italia mantenere la sua posizione di primo piano nel nuovo ordine mondiale in evoluzione plasmato dall'alleanza BRICS, in particolare nell'industria della moda, che occupa un posto significativo nel patrimonio della nazione.