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CARA di Bari, l'inchiesta di Alessandro Sortino: cosa ha scoperto

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L’inchiesta di Alessandro Sortino all’interno del CARA di Bari, il centro di accoglienza per richiedenti asilo. Il 4 novembre scorso un migrante di 33 anni è morto dopo due giorni di richieste d’aiuto durante i quali non avrebbe ricevuto cure sufficienti da parte del CARA. Le condizioni del centro di accoglienza sono critiche: le immagini esclusive mostrano stanze sovraffollate, bagni allagati e un presidio medico chiuso di notte.

L’inviato ha documentato come i migranti scavalcherebbero i cancelli per andare a lavorare in nero nei campi, mentre altri non registrati nel circuito di accoglienza entrerebbero illegalmente, aggravando la diffusione di malattie come scabbia e tubercolosi. Inoltre, i migranti non riceverebbero il pocket money giornaliero di 2,50 euro in contanti ma sotto forma di ricarica telefonica, una modalità che non sarebbe conforme al capitolato del Ministero dell’Interno.

 

 

Questa pratica avrebbe creato un giro di mercato nero, dove i migranti venderebbero le ricariche a prezzi ridotti presso negozi di telefonia in centro città, per ottenere denaro liquido.

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