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Ecco perché "Napoli New York “ è il più bel film di Gabriele Salvatores

Annamaria Piacentini
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La frase cult del film è una lezione di vita: “Tu non sei straniero, sei solo povero. Se invece sei ricco, non sei mai straniero. “Napoli New York “ è il più bel film di Gabriele Salvatores, perchè sa parlare di immigrazione come in una favola di formazione. Tornare al cinema con un film ambientato in una Napoli del dopoguerra, da voce e volto ai tanti italiani che hanno tentato la fortuna oltreoceano. Ma il regista non eccede con gli atteggiamenti dolorosi e denigratori, salva tutto ciò che può dare valore alla vita, partendo dai due piccoli protagonisti, Carmine (Antonio Guerra), e Celestina (Dea Lanzaro) che, rimasti soli, vivono in una Napoli assolata e priva di denaro e di cibo. Finchè una notte salgono su una nave in partenza per l'America alla ricerca della sorella di Celestina, emigrata pochi mesi prima. Giunti sul posto, scoprono che gli italiani in America sono soggetti al razzismo, esattamente come i neri. Il commissario di bordo che ha aiutato sulla nave Carmine e Celestina dandogli un letto e del cibo è un italiano, si chiama Garofalo (il bravissimo Pierfrancesco Favino): “Questo film non vuole dare lezioni a nessuno, spiega l'attore, ma racconta una storia di solidarietà in un'America vista come un sogno”.Il ventunesismo film di Salvatores, nasce dal ritrovamento di una cassa che Pinelli stava per buttare e che conteneva inediti scritti a quattro mani con Federico Fellini: “Ho cambiato la parte americana, perchè lo stesso Fellini diceva che l'America non l'avevano conosciuta, prosegue il regista. Mi piaceva fare un film di solidarietà di pianerottolo, perchè ti fa pensare che siamo migliori di come appariamo.

Tutti hanno regalato qualcosa al film, come i bambini. Non si offendano i milanesi, aggiunge, ma solo con due bambini napoletani potevo riuscire a farlo. Il tema era importante, come il loro sguardo. Del resto, io sono napoletano, vivevo vicino piazza del Plebiscito, in una strada che, guarda caso, si chiama Solitaria. E quando sei nato in un posto così, non te lo levi dalla mente. Il cinema? Si può fare in tante maniere, risponde, ma si basa su due cose: dei bravi attori e gli sguardi che colpiscono. Il grande potere del cinema è anche rievocare i fantasmi, ma hanno bisogno del buio e del silenzio. Abbiamo girato in una New York anni '40, ma in America non siamo andati, ce la siamo immaginata”. Il film è stato girato nell'estate del 2023 tra Trieste, Rijeka, gli Studi di Cinecittà e Napoli. Nel cast anche Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Tomas Arana e Antonio Catania.

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