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Autobrennero, ecco le nuove sfide sull'intermodalità gomma-rotaia

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L’apertura, nel 2032, del tunnel di base del Brennero permetterà lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria anche nel settore merci. La capienza della rete aumenterà di 60-90 treni al giorno e i carichi potranno essere del 20% più pesanti.  Autobrennero, grazie agli investimenti avviati ancora negli anni Novanta, è oggi il secondo operatore transfrontaliero del settore merci in Italia. Ogni giorno trasferisce infatti dalla gomma alla rotaia ben 1.000 camion, contribuendo così a sgravare dal traffico l’autostrada e ad abbattere l’impatto ambientale. Grazie ai treni che movimenta attraverso le Società del Gruppo si stimano siano già oggi ben 200.000 le tonnellate di CO₂ risparmiate ogni anno all’atmosfera.

“Il trasporto ferroviario –  spiega Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero – non sostituirà mai il trasporto su gomma. Chi lo afferma o è poco informato, o di parte. Non si può pensare di spostare di poche decine di chilometri una merce con il treno per poi affidarla alla gomma per l’ultimo miglio. Ciò che si può e si deve pensare è di spostare progressivamente le merci a lunga percorrenza dalla strada alla ferrovia, potenziando di conseguenza gli hub intermodali”, ossia i centri come il Quadrante Europa di Verona, dove Tir e treni si incontrano per scaricare e caricare merci, “anche attraverso l’importante investimento di Autobrennero previsto a Isola della Scala”.

 

Lo sviluppo dell’intermodalità, ossia di modalità di trasporto integrato tra gomma ferro ma anche acqua è del resto uno dei pilastri su cui fonda  il modello di mobilità portato avanti da Autobrennero proprio con lo scopo di utilizzare per ogni richiesta di mobilità la modalità più razionale. Va in questa direzione, oltre agli investimenti sulla rotaia e sugli hub, tra cui figura anche l’interporto di Trento, lo sviluppo del porto di Valdaro che collega Mantova all’Adriatico attraverso 136 chilometri di canali navigabili. Si tratta di progetti collegati tra di loro e tutti indirizzati verso l’obiettivo comune di fare dell’A22 il primo Green Corridor europeo, un sistema integrato dove un’autostrada efficiente, sostenibile e sempre più tecnologica dialoghi con la ferrovia e il mare. 

 

 

 

 

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