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AISS, Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria: a Molfetta si sarebbe potuta evitare la tragedia

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Il Presidente dell’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, all’indomani della sparatoria all’interno di un locale di Molfetta che ha causato la morte di una 19-enne, torna a chiedere al Ministero dell’Interno di recepire le richieste dell’Associazione: “Sono quasi vent’anni che chiediamo al Ministero di cambiare le regole, la Sicurezza non può essere sottovalutata o fatta gestire da soggetti privi di requisiti”: così il Dr. Franco Cecconi, all’indomani dell’ennesimo episodio di violenza nei locali da ballo. AISS è l’Associazione che rappresenta le Agenzie autorizzate ai sensi dell’art.134 del TULPS su tutto il territorio nazionale, Agenzie riconosciute dalle Prefetture e autorizzate a erogare e predisporre la Sicurezza di eventi, locali, partite di calcio e manifestazioni.

"Il nostro Personale", prosegue Cecconi, "in particolare gli Addetti ai Servizi di Controllo, operano nel contesto di un impianto normativo farraginoso e in un mercato dove imperversano soggetti abusivi. Da anni chiediamo al Legislatore di rivedere le norme per consentire ai nostri Operatori di lavorare per garantire la Sicurezza del Pubblico: purtroppo in questi anni la situazione è peggiorata e in alcuni territori il mercato sta finendo in mano a soggetti privi di requisiti e capacità. L’assenza di una legislazione che consenta alle Agenzie autorizzate di poter imporre misure di Sicurezza efficaci e adeguate alle situazioni è alla base di molte tragedie".
 
"La morte di una 19-enne colpita da un proiettile è una tragedia che si sarebbe potuta probabilmente evitare se alla porta del locale fosse stato adeguatamente predisposto un servizio di filtraggio con l’utilizzo di metal detector, così come avviene per le partite di calcio. Si chiama tecnicamente Pat- Down ed è una tecnica che consente - senza che ci sia una vera e propria perquisizione - di rilevare la presenza di metalli, armi bianche o come in questo caso pistole. L’operatore, Addetto ai Servizi di Controllo, in presenza di metalli invita il Soggetto a mostrare il contenuto delle tasche o della borsa, e in caso di diniego ne vieta l’ingresso al locale. Nelle situazioni dove questa modalità di controllo viene consentita - lo dicono le statistiche - non sono mai avvenuti accoltellamenti o sparatorie".
 
"Abbiamo inviato una richiesta al Ministro e al Sottosegretario competente per un incontro finalizzato a ottenere un intervento che consenta al settore una crescita professionale tutelata dallo Stato, favorendo l’evoluzione di un mercato sano gestito unicamente da Agenzie autorizzate dallo Stato a operare. 

La dichiarazione del Coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Francesco Giannella, per cui «i gestori dei locali notturni sono incapaci di garantire la Sicurezza al loro interno» è purtroppo non priva di fondamento: occorre far gestire la Sicurezza a chi ha fatto della Sicurezza la propria professione e non a chi si occupa professionalmente d’altro. Porre la parola fine alla logica tutta italiana che vede la Sicurezza come un costo e non come un servizio è l'obiettivo che AISS si è prefissata fin dalla sua nascita: la morte di questa ragazza ha acceso i riflettori su una situazione che si trascina da troppi anni.
 

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