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"L'ultima settimana di settembre": il nuovo film con Diego Abatantuono

 Diego Abatantuono

Annamaria Piacentini
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E' una sottile linea rossa quella che accomuna i  momenti più edificanti di alcuni film interpretati da Diego Abatantuono. Un attore come pochi,  camaleontico e ironico, capace di stare lontano dalle insi della retorica e dello stereotipo . Con   il suo nuovo film da protagonista “L'ultima settimana di settembre”, tratto dal romanzo di Lorenzo Licalzi , affida  ai volti e le parole , un racconto asciutto e pieno di enfasi. Accanto a lui, un giovane attore, Biagio Venditti, perfettamente in sintonia con lui. Diretto da  Gianni De Blasi (in uscita da oggi)  il film porta sul grande schermo due personaggi, un nonno che ha appena saputo di aver perso la figlia e il genero e un giovane che rimane orfano. Era il 22 settembre del 2008, quando tutto , improvvisamente cambia. E proprio quando, questo nonno (Pietro Rinaldi, nato a Milano 1928- deceduto a Genova nel 2008) , che era stato uno scrittore di successo ,almeno  fino al  declino avvenuto con la pubblicazione del romanzo “Andatevene tutti a fare. in   cul...”, lettori compresi, decide di farla finita Ingerisce alcune pillole, nello stesso istante in cui  arriva la terribile notizia. Lui voleva farla finita e andare all'inferno? Ecco, l'inferno ora è già qui. Sarà difficile fare il nonno, perchè lui non lo conosce neanche questo nipote: ci riuscirà? La risposta arriva già da domani nei cinema. Andate a vederlo, qui c'è tanto cuore e tanto coraggio.

 

Abatantuono, affrontare un personaggio così impegnativo, è stato difficile?

 

“Trovo che sia molto più difficile fare la commedia. Ma, sei capace di far vedere a chi ti sta guardando che sei credibile, allora ci sei riuscito. La scelta è sulla base della qualità del copione, ma questo personaggio mi è sembratto subito molto interessante”.

 

Le hanno proposto un uomo che non ha la sua età...lei è più giovane. Nessun tipo di timore?

 

“La paura di invecchiare ce l'hanno tutti, al cinema e nella vita, ma questo personaggio combaciava più o meno con l'età e mi sembrava interessante”.

 

Inizierà un viaggio on the road rocambolesco. Eppure questo nonno voleva togliersi la vita...

 

E' la vita che insegna, davanti allo specchio ci sono due persone simili, la sfida era quella”.

 

Cercare suo nipote.

“ Dovevo andare da lui, si capisce subito che non ho nessuna intenzione di prenderlo con me, il motore della vicenda è un rapporto obbligato. E' un film da cavalcare, si poteva mettere più ironia, ma ci ho messo il  minimo indispensabile”

 

 

 

Come ha lavorato con questo giovane attore?

“Molto bene, è bravo, credo che la vera sorpresa sia il  talento, una cosa naturale che lo ha fatto entrare perfettamente nel personaggio”

 

In passato, lei a chi si è ispirato, quale attore era il punto di riferimento?

 

“Mi piacevano Gassman e Tognazzi, mi ispiravo, ma non li ho mai imitati. Non è che  imitando diventi bravo”.

 

 

Crede nel destino?

 

“Beh, certo! Tutto ciò che accade, non lo decido io, ma il destino, lui gioca e distribuisce le carte”.

 

Infatti...

“Quel povero ragazzo ha perso i genitori e dopo tutto quello che è successo, si ritrova pure il nonno stronz...”

 

Comunque lei è un genio. Ci ha fatto commuovere con il film ed ora... ci diverte. Non vorrà mica mollare la commedia? Cosa preferirebbe?

 

“La commedia, duecento volte in pù. E' una sfiga non farne. Sono stato fortunato, la natura mi ha dato molte possibilità: l'essere capace di raccontare un film bello come questo e il piacere del  divertimento.”

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