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Alluvione in Romagna, nominati tre periti esterni: Bonaccini, De Pascale e Schlein, i dubbi sugli errori del Pd

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Le indagini sull'alluvione in Emilia Romagna potrebbero presto chiamare in causa il governatore uscente Stefano Bonaccini e il sindaco (anch'egli uscente) di Ravenna Michele De Pascale, in prima fila in quelle drammatiche settimane di maggio 2023 e oggi candidato governatore del centrosinistra proprio in sostituzione di Bonaccini (presidente del Pd "promosso" all'Europarlamento). 

Secondo quanto emerge dai quotidiani locali, la procura di Ravenna, in linea con quella di Forlì, per sciogliere ogni dubbio in merito alle responsabilità dei danni dell'alluvione che mise in ginocchio la Romagna, causando 17 morti, ha deciso di nominare tre consulenti esterni, provenienti fuori dalla regione Emilia-Romagna. Una scelta forte, anche per sgomberare il campo da ogni sospetto di pressioni o collusioni con le amministrazioni. Si tratta, in particolare, di un meteorologo, di un ingegnere idraulico e di un geologo: tutti provenienti dal Politecnico di Milano.

In tanti questi mesi hanno puntato il dito proprio contro il mondo-Pd, che da anni amministra la regione su vari livelli. Non a caso, oltre che su Bonaccini, le possibili responsabilità sulla mancata o carente manutenzione delle infrastrutture collassate sotto il peso di quelle piogge torrenziali potrebbero ricadere anche sulla segretaria dem Elly Schlein, ex vice-presidente di Regione con 16 deleghe in tasca. Una delle quali era fondamentale in merito proprio a quanto accaduto, ossia il "coordinamento interassessorile delle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica".


 

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