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Il film di preapertura di Venezia 80 è "L'oro di Napoli” il 27 agosto

Annamaria Piacentini
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Lido di Venezia. La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in occasione dei 50 anni dalla scomparsa del grande regista Vittorio De Sica, sceglie come film di preapertura in prima mondiale “L'oro di Napoli”, in versione restaurata digitale 4 k a cura di Filmauro Srl e Cinecittà. Girato nel 1954 con attori straordinari del calibro di Edoardo De filippo, Sophia Loren, Silvana Mangano, Paolo Stoppa e Totò, è suddiviso in sei episodi tratti dai racconti di Giuseppe Marotta, sceneggiato con Giuseppe Zavattini e prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentiis. Il film, della durata di 118 minuti, è quello di raccontare molti aspetti, tra passaggi e ipocrisie, di una Napoli che non si dimentica. Gli episodi, messi in scena con ironia e sagacia danno un grande significato e valore espressivo ad ogni movimento della macchina da presa costruendo una storia ad incastri in modo, quasi viscerale.

E si ride, molto, dimenticando che i nostri protagonisti hanno tutto, fuorché un pizzico di dignità. Partiamo dal primo episodio, “Il guappo”, racconta la prepotenza di Don Carmine, che da dieci anni vive a casa di un ex compagno di scuola protagonisti Totò e Pasquale Cenammo. “Pizze a credito”, con Sophia Loren che interpreta la bella pizzaiola dei quartieri di Napoli. Lei e il marito (Giacomo Furia), danno le pizze anche a credito. Un giorno si accorge di aver dimenticato il suo anello a casa dell'amante, che da gentiluomo, per difenderla dal marito, racconta di averlo trovato nell'impasto della pizza. Da segnalare Paolo Stoppa nei panni di Don Peppino il vedovo. “I giocatori”, con Vittorio De Sica nel doppio ruolo di attore e regista. E' il conte Prospero, maniaco del gioco che costringe un ragazzino, figlio del suo portinaio, a giocare a carte con lui...finché non si accorge che Gennarino è diventato più bravo di lui. Seguono “Teresa”, interpretato da Silvana Mangano nel ruolo di una prostituta che crede nell'amore di un uomo che vuole sposarla. ”; “Il professore”, con Edoardo De Filippo, nei panni di Don Ersilio Miccio, un uomo che vende saggezza. “Il funeralino”, una storia tristissima, che pare sia stata cancellata. Presentato al festival di Cannes nel 1955 venne premiato ai Nastri d'Argento: Silvana Mangano per la migliore attrice e Paolo Stoppa, migliore attore. Fu un successo internazionale, infatti Martin Scorsese ricordava: “il film a New York era trasmesso in quei tempi in tv, e tutti nel quartiere dove abitavo, lo amavano molto. È una meravigliosa unione tra stili comici e tragedia”. Mentre Lizzani, regista italiano, aveva scritto: “E' un film di alta qualità pieno di pagine ispirate e di momenti degni del migliore De Sica.” Vittorio De Sica è stato attore, sceneggiatore e regista fra i più grandi a livello mondiale. Vinse quattro volte l'Oscar per il miglior film in lingua straniera: “Sciuscià”, nel '46; “Ladri di biciclette”, '48; “Ieri, oggi domani”, 1963; e “Il giardino dei Finzi Contini”, nel 1970, che è stato il film più visto al cinema. Festeggiamo con gioia quando il cinema sa parlare al cuore. E il Direttore Barbera che dirigerà Venezia 80. continua a dare il giusto valore a chi lo merita. Questo sì che è cinema!

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