Mostra e tavola rotonda “LA GRANDE DISUGUAGLIANZA” a Bologna
Il designer Mario Costantino Triolo porta in scena abiti che raccontano le violenze sulle donne e le testimonianze di chi le ha vissute
Le Sale di Palazzo Malvezzi a Bologna hanno ospitato il nuovo progetto del designer Mario Costantino Triolo realizzato in collaborazione con il Piano per l’Uguaglianza 2021-2026 della Città metropolitana di Bologna, nell’ambito delle iniziative dedicate all’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, da sempre momento per fare il punto sulle molte conquiste ottenute in termini di uguaglianza, ma anche su quanto ancora c’è da fare.
Il progetto ha raccolto sei capi creati dallo stilista con il suo brand, MCT Collezioni, a cui sono state abbinate sei testimonianze, sei diverse storie di donne che hanno messo in evidenza quanto la violenza sia presente e non sia solo fisica, ma anche economica e di grande impatto sulla vita delle donne, una disuguaglianza che rimane tutt’ora molto evidente nello spazio del lavoro retribuito.
Durante il pomeriggio è stata data voce a queste storie con le testimonianze dirette. Una tavola rotonda con esperti, parti sociali ed economiche e sindacati ha messo in luce anche le priorità necessarie per favorire la crescita dell’occupazione più svantaggiata e la diminuzione delle differenze nel mercato del lavoro.
La moda è diventata in questa occasione uno strumento per raccontare la società.
I sei capi
ABBI ANCHE PIETA’ DI ME
Abito composto da corsetto steccato e ampia gonna a pieghe stampata in double satin.
L’abito evoca la sofferenza della madre di Cristo che piange per la scomparsa del proprio figlio.
Il volto della Pietà di Michelangelo viene ripreso da diverse angolazioni, un volto sofferente a ricordare che le vittime sono anche le madri, le famiglie di chi subisce la violenza. Arte usata come mezzo per comunicare e per imprimere in chi osserva un pensiero, per non dimenticare.
NON TI DIMENTICHERO’
Camicia destrutturata con ampio strascico asimmetrico in taffetà e ampia gonna in tulle multistrato.
L’abito diventa la tela di un pittore utilizzata per scrivere i nomi di tutte le donne uccise nel 2023. Un libro su cui leggere la vita di altri attraverso i loro nomi e le loro storie, per riflettere sul tempo che viviamo, per ricordarci che la vita stessa è un dono, noi che ancora l’abbiamo.
ASCOLTAMI, GRIDO MA NON MI ASCOLTI
Abito composto da bustier steccato in satin con gonna incorporata e grande gonna a pieghe stampata con sottostruttura steccata.
È il limbo in cui vive chi urla e subisce senza essere ascoltato, donne che cercano di uscire dalla gonna, con le mani, imprigionate in un’altra dimensione parallela, la vita di tutti i giorni, dove i maltrattamenti avvengono tra le mura di casa senza essere sentiti.
PER SEMPRE (ACIDO)
Abito composto da giacca maschile destrutturata con bruciature e gomma colata e farfalle applicate, gonna multistrato in tulle verniciata e con gomma colata.
Rappresenta la violenza più atroce, quella permanente, che rimane a vita, nel corpo e nell’anima.
È una lotta, un combattimento, la delicatezza e la forza delle farfalle poggiate sul capo e la violenza impressa sulla giacca ridotta a brandelli, colpita dall’acido e lacerata dalle mani, elementi che fanno riflettere sul contrasto interiore di ognuno di noi, tanto fragili quanto volenti verso noi stessi e gli altri.
NON TOCCARMI, IO SONO FORZA E BELLEZZA
Abito composto da bustier steccato e maxi gonna con rouches in tulle rosso e strascico lungo, struttura in alluminio di foglie e rose in velluto.
Un’armatura come una moderna Giovanna D’Arco. La gentilezza delle rose che nascono dal metallo irrompe verso chi osserva, proteggono chi indossa, chi guarda il mondo ormai con diffidenza, vittima di un qualcosa che l’ha cambiato per sempre, qualcuno in cerca di protezione mantenendo la bellezza pura di un fiore.
NON MORIRO’ MAI
Abito bustier in taffetà con gonna a pieghe profonde in stile elisabettiano, struttura in alluminio con foglie e pietre.
Rappresenta la morte e la rinascita e si ispira all’albero della vita. Il nero padroneggia l’abito, la luce dai rami che lo avvolgono e le gemme in vetro simboleggiano il colore dell’anima che rinasce, la vita stessa che rinasce, l’aurea che abbiamo dimenticato di avere.