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Odontoiatria più accessibile con l'intelligenza artificiale: costi e tempi ridotti

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La tecnologia sta facendo passi da gigante e oggi gli interventi del cavo orale possono essere previsti con la massima precisione. "Grazie all’I.A. siamo persino in grado di ricostruire un dente riproducendo nel dettaglio la sua forma originale, basandoci sulla conformazione di quelli sani", dice il professor Scavia, docente presso l’Università Statale Bicocca di Milano. Il futuro è nella multidisciplinarità, con diagnosi sempre più precise, anche al di là del cavo orale...

L'Intelligenza artificiale sta rivoluzionando molti campi dell’odontoiatria, si pensi all’ortodonzia ad esempio, dove viene utilizzata per l'intero processo, dalla diagnosi fino al trattamento e al follow up: "Siamo davanti a una vera e propria rivoluzione -spiega il professor Stefano Scavia, docente presso l’Università Bicocca di Milano. La tecnologia sta aprendo scenari, fino a poco tempo fa, inimmaginabili. Arriveremo al punto in cui sarà possibile far leggere e interpretare a un algoritmo delicati esami diagnostici, come tac, elettromiografie o risonanze magnetiche, con una visione multi-disciplinare. Una diagnosi che non analizzerà più solamente il cavo orale ma lo stato di salute fisico complessivo del paziente.” Un aiuto essenziale per risolvere più rapidamente e con maggior accuratezza i casi complessi e facendo al contempo  prevenzione a 360 gradi. Il che, è facilmente intuibile, permetterà ai medici di offrire diagnosi più efficaci con tempi e costi limitati. Un particolare non da poco.

Il futuro però è più vicino ed attuale di quanto si possa credere. L'uso dell'Intelligenza artificiale, attraverso complessi software, consente ai professionisti del settore di valutare con modelli virtuali e scansioni tridimensionali le anomalie dentali e le malocclusioni: "Un aspetto -afferma Scavia- di fondamentale importanza, poiché questo offre l'opportunità di pianificare trattamenti multidisciplinari, ad esempio gnatoloigici, ortodontici e protesici, estremamente precisi e performanti, in grado di risolvere problematiche intraorali ed extraorali apparentemente distanti e irrisolvibili. Ma le applicazioni sono ormai tantissime e sono ampi i margini di sviluppo e di innovazione. Vi saranno prevedibili evoluzioni dalla diagnostica per immagini alla progettazione di ponti e corone o ancora ai trattamenti rigenerativi e alla cura della paradontite. Oggi siamo persino in grado di ricostruire un dente nella sua forma originale, basandoci sull’analisi dell’anatomia dei denti sani residui, con evidenti vantaggi nel ripristino di una funzione e di un’estetica fedele a quella fisiologica naturale".

Una previsione indubbiamente innovativa che rende il trattamento, relativamente all'esito finale, altamente performante: "Chi l'avrebbe mai detto solo pochi anni fa -sottolinea Scavia- che un giorno sarebbe stato possibile prevedere con un computer il risultato di un trattamento multidisciplinare complesso. La tecnologia permette di ricostruire, attraverso modelli tridimensionali che vengono accorpati a foto e video del paziente, come sarà la funzione e la resa estetica di un sorriso alla fine della terapia. Grazie all’evoluzione dell’I.A. potremo progettare e prevedere le fasi e l’esito di un trattamento, avere un’idea della sua difficoltà e della fattibilità, conoscendo in anticipo i dispositivi più efficaci, le tecniche più performanti e le eventuali complicazioni ed effetti collaterali. Un aiuto incredibile sia per i medici che per i pazienti che avranno la garanzia di non incorrere in sgradevoli e impreviste sorprese. Infine non dimentichiamo che l'innovazione, attraverso macchinari sempre più raffinati e tecniche sempre più elaborate, ha di fatto ridotto al minimo dolore e disagi delle cure".

La nuova tecnologia trova pertanto la sua massima espressione nei trattamenti multidisciplinari. La difficoltà maggiore, nei casi più complessi, è quella di individuare e risolvere tutte le cause che hanno generato un problema. Spesso, nella diagnosi di una patologia si analizzano i sintomi e ci si focalizza su un unico aspetto, non accorgendosi che sovente le cause del problema sono di origine multifattoriale. “L'Intelligenza Artificiale -ricorda Scavia- ha il merito di farci utilizzare tools con i quali possiamo individuare e progettare più trattamenti per la risoluzione di un unico caso clinico. Se ad esempio un paziente arriva da noi con gengive ritirate, dolori mandibolari, denti disallineati o rovinati, noi possiamo innanzitutto simulare un intervento di carattere parodontale, gnatologico ed in seguito ortodontico e protesico ricostruttivo. Ma non solo. Oggi siamo anche in grado di valutare lo stato iniziale del paziente al momento della prima visita e calcolare la modalità e la rapidità con cui evolverà l’abrasione dentale, l’alterazione articolare, lo spostamento dei denti e la degenerazione dei tessuti di supporto. Tutto questo con una previsione chiara del possibile coinvolgimento dei distretti anatomici extraorali, che verranno col tempo alterati come conseguenza delle problematiche della bocca. In sintesi non dovremo più andare a tentativi, inevitabilmente condizionati dalla risposta soggettiva che ogni individuo ha rispetto ad un altro, ma nei trattamenti più articolati e complessi potremo monitorare e adattare con il tempo l’andamento della terapia. Avremo così una predicibilità più alta ed un esito più affidabile riducendo ed ottimizzando i trattamenti orali più difficili e complessi.”

In questo modo lunghi percorsi terapeutici come quelli parodontali, ortodontici, gnatologici e chirurgici saranno per tutti più economici e biologicamente più sostenibili, rendendo il mondo odontoiatrico sempre più accessibile e trasformando la paura del dentista in un brutto ricordo del passato.

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