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Eduardo Montefusco e l'impero delle palestre nato dall'informatica

Franco Sani
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Allenare la felicità. È questo il motto di FitActive, la catena di palestre che ha conquistato gli italiani e fa concorrenza alle grandi catene straniere. Partita dal nulla, in meno di dieci anni è diventata la più grande realtà di palestre italiana e ora punta all’estero. «Per me è un sogno che diventa realtà, lo vivo ma non me ne rendo conto» racconta commosso Eduardo Montefusco, fondatore di FitActive e amministratore delegato della società. 41 anni, nato a Napoli ma vissuto a Limbiate in Brianza, Montefusco è l’esempio dell’imprenditore brianzolo self made che partito dal nulla ha costruito un impero da solo. 

«Firmavo gli abbonamenti sul cofano della mia auto all’inizio e ora siamo la catena numero uno in Italia per numero di palestre con 250 mila iscritti e un fatturato annuo di circa 62 milioni di euro». La storia di Montefusco parte da ragazzo quasi per caso in una palestra che sarebbe poi stata inglobata in FitActive. «Era il 2004, avevo 22 anni ed ero uno sviluppatore software che lavorava per una società di intermediazione bancaria. Un giorno mi iscrivo in una palestra chiamata Evolution e conosco il proprietario. Lui scopre che sono un informatico e mi chiede se voglio lavorare per loro. Da lì in poi non mi sono più fermato. Ho passato anni frenetici a lavorare in azienda di giorno e in palestra la sera per 14 ore al giorno e poi sono diventato socio. Con i primi soldi che ho guadagnato ho aiutato i miei genitori a pagare il mutuo ma si faceva tanta fatica, agli inizi non avevo neanche un giorno libero e non c’era nessuno che mi sostituisse. Vendevo gli abbonamenti prima ancora che la palestra fosse realizzata e dovevo spiegare a voce come sarebbe stata la palestra». 

FATTURATO IN CRESCITA
Dagli inizi umili, però Montefusco cresce in fretta e, diventato amministratore nel 2009, inizia a concepire l’idea di un modello di palestra differente. «Quando ho iniziato a gestire la palestra mi sono reso conto che sotto la mia gestione il fatturato era cresciuto di oltre il 30% nel primo anno e avevamo raggiunto quasi un milione di euro. A un certo punto però nel 2011 abbiamo iniziato a calare per via della concorrenza e lì ho capito che dovevamo trovare un modello diverso. L’idea di FitActive nasce guardando un modello di palestre tedesco low cost con iscrizione a 19,90 euro al mese, accessibile a tutti e aperto 24 ore su 24. 

Ho importato questo modello in Italia e ho deciso di personalizzarlo rispetto alle esigenze degli italiani introducendo ad esempio i corsi di gruppo in presenza che non esistevano e io ritenevo fondamentali. Era il 2015, da lì in poi sono partite le palestre FitActive e non ci siamo più fermati». Montefusco spiega anche le ragioni della sua rapida ascesa: «Fin da subito FitActive si è posta come una novità nel panorama fitness italiano. La nostra offerta a basso prezzo con servizi aggiuntivi consente di stratificare il mercato perché chi vuole si compra un pacchetto base a 19,90 al mese e se desidera altro paga di più. Prima invece esistevano prevalentemente pacchetti all inclusive molto costosi che fornivano tutto il necessario anche a chi non ne aveva strettamente bisogno e sarebbe stato disposto a pagare molto meno per avere un’offerta standard. Noi ci consideriamo una sorta di Lidl del Fitness o se volete la Zara delle Palestre. Questa è stata la ragione della nostra scalata». 

In pochi anni  FitActive si è espansa in tutta Italia. Attualmente ha 860 personal trainer, 560 istruttori di corsi di gruppo, 320 dipendenti come receptionist e consulenti e 60 persone che lavorano per la holding che gestisce tutte le palestre di cui è a capo Montefusco. Inoltre, ha tagliato il traguardo delle 100 palestre in Italia da poco il 17 giugno 2023 e Deloitte ha classificato per la quarta volta la catena al primo posto per numero di palestre attive in Italia nel report European Health and Fitness Market. «Io penso che un fattore critico del nostro successo sia stata la capacità di mantenere un’elevata credibilità a livello bancario che abbiamo creato nel corso del tempo ottenendo bilanci importanti. Non mi sono mai diviso gli utili e in più occasioni li ho messi a capitale sociale. Questa nostra forte solidità finanziaria ci ha concesso di stringere rapporti di fiducia consolidati con i nostri fornitori che ora non scriviamo neanche più i piani di pagamento talmente si fidano». 

IL BENESSERE
Per Montefusco però la vera ragione del successo è un’altra: «Noi alleniamo la felicità. Noi pensiamo che l’allenamento non debba per forza portare a un cambiamento fisico ma vogliamo che la palestra sia un bell’ambiente dove si respira un’aria genuina e ci si trova bene. Vogliamo che sia un luogo di socializzazione come se andassi al parco a fare un hobby qualsiasi». Montefusco racconta anche ciò di cui è orgoglioso: «Sono fiero di portare felicità alle persone nei luoghi in cui andiamo. Io so che ovunque andiamo portiamo con noi un vento di innovazione perché le persone vedono le nostre belle strutture e pensano a un luogo tranquillo in cui passare del tempo. Inoltre, sono contento di aver contribuito al benessere di tutti i miei collaboratori dando lavoro a centinaia di persone in tutta Italia». Parlando di un’espansione all’estero, stiamo provando in Spagna vedremo come andrà».

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