Clima: Vis Factor, ambiente tra i temi più dibattuti sui social
Le tematiche ambientali sono state le più dibattute sui social network nel corso dell’ultima settimana e hanno superato, per interesse, anche temi quali economia, sicurezza, immigrazione e lavoro. Peccato che il sentiment espresso dalla rete sia fortemente negativo e dopo i temporali e i nubifragi di ieri rabbia e paura sono le emozioni espresse dalla maggior parte della popolazione.
E’ quanto emerge dall’ultima ricerca condotta da Vis Factor, gruppo leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, attraverso Human, la propria piattaforma di web e social listening, sviluppata da un team italiano a partire dal 2019 e realizzata interamente con algoritmo a base semantica italiana.
Complici le ondate di caldo e i violenti temporali che stanno attraversando il nostro Paese, il 26% delle discussioni verte su ambiente e clima. Ma il sentiment sull’argomento è al 90,13% negativo. Le parole e le combinazioni di parole più digitate sono: caldo record, cambiamento climatico, temporali, riscaldamento globale, crisi climatica.
Sono stati realizzati due focus sulle emozioni espresse dagli italiani sui social network. In relazione al caldo il 39% esprime paura, il 26% rabbia, l’24% felicità, l’11% tristezza. Sui temporali: 56% paura, 28% rabbia, 14% tristezza.
“L’emergenza climatica è diventata la prima fonte di preoccupazione per gli italiani, da sud a nord – spiega Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor - . Mentre fino a qualche mese fa registravamo picchi di conversazioni limitatamente ai luoghi in cui si verificavano episodi legati a dissesto idrogeologico o a calamità in generale, ora la percezione è diffusa e, come rilevato, l’emozione più forte è la paura. Gli italiani sono consapevoli che si tratta di un fenomeno globale, ma chiedono comunque risposte. Il Governo ha già confermato il potenziamento del proprio impegno su interventi strutturali per la mitigazione del rischio e per la riduzione delle emissioni di Co2. Sarebbe molto utile, soprattutto in questa fase, un rafforzamento delle informazioni che le Regioni e gli Enti locali – ognuna in base alle peculiarità del proprio territorio – possono trasmettere ai cittadini, in particolare sulla prevenzione del rischio, sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sui comportamenti da adottare in caso di calamità”.