Gli squali invadono la Stazione Centrale: predatori perfetti in una terra aliena
Popolano i mari da 450 milioni di anni, ben prima della comparsa dei vertebrati, e sono rimasti quasi immutati nel tempo. Quel che è cambiato è che il più temibile dei predatori sia diventato in tempi moderni una preda, e come la sopravvivenza sua e di molte altre specie sia sull'orlo dell'estinzione. È dedicata agli squali l'esposizione che apre oggi, 12 giugno, nella Galleria dei Mosaici della Stazione Centrale a Milano, ma anche agli abissi e alle incredibili forme di vita che li popolano e che sono minacciati dalle attività dell'uomo. Plasmate dal buio assoluto e dal gelo delle acque più basse, hanno forme incredibili e sembrano appartenere a un mondo alieno e quasi immaginario. Da qui il titolo: Squali e abissi - predatori perfetti in una terra aliena che invita lo spettatore a immergersi negli oceani, nei caldi mari tropicali e nelle fredde acque abissali, per conoscere tutte le strane creature marine che li popolano e che sono per lo più sconosciute. Un viaggio sottomarino dove si possono incontrare incredibili forme gelatinose e scoprire più di 30 esemplari di squali: dal grande squalo bianco lungo 6 metri, allo squalo tigre, al martello, al volpe, al leucas, fino al più piccolo esistente, lo squalo pigmeo.
Ecco allora le ricostruzioni a grandezza naturale degli squali più spettacolari provenienti da mari e oceani di tutto il mondo dei quali viene svelata la loro anatomia interna attraverso l’uso di modelli, video e pannelli descrittivi, insieme a sculture in bassorilievo tattili. Il percorso presenta inoltre documentari esclusivi sul legame tra questi animali e la cultura di molti popoli che vivono sul mare, come quella Maori, che hanno divinizzato gli squali tanto da ricoprire i propri corpi con amuleti e tatuaggi che li rappresentano, come offerta in onore degli dei del mare. Una sezione della mostra è dedicata anche alla salvaguardia delle specie dimostrando come la sopravvivenza sua e di molte altre specie sia sull'orlo dell'estinzione. La mostra si può visitare fino al 29 ottobre.