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Inaugurazione dell'anno giudiziario 2023: la relazione del procuratore regionale Pio Silvestri

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Inaugurazione dell'anno giudiziario 2023: ecco la relazione del procuratore regionale del Lazio, Pio Silvestri.

Qui il link per leggere anche Appendice A e Appendice B

Illustri autorità, avvocati, signore e signori un cordiale saluto da parte dei magistrati della Procura e mio personale e un sentito ringraziamento per la vostra presenza alla odierna cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per il Lazio. La vostra presenza conferisce solennità e prestigio ad un evento di particolare rilievo istituzionale in quanto occasione destinata a fare un bilancio dell’attività giudiziaria dell’anno trascorso, in uno con la proiezione per l’anno appena iniziato.

L’anno 2022 è stato caratterizzato dallo scoppio della guerra nel cuore dell’Europa che ha provocato uno shock alle economie del continente già messe a dura prova dalla pandemia. Il nostro Paese, anche a causa del consistente debito pubblico, ha subìto, forse più di altri, gli effetti negativi del conflitto soprattutto sul versante dei costi dell’energia senza che ancora possa contare sull’effetto positivo dei fondi del Piano di Ripresa e Resilienza che, per lo più, ancora devono essere “messi a terra”.

Purtroppo, lo scenario geo politico non è destinato a miglioramenti nel breve periodo per cui, più che mai, è necessario che il tema della corretta ed equilibrata gestione delle risorse pubbliche - che garantisce, nel quadro di una finanza pubblica stabile e solida, la tutela dei diritti sociali sanciti in Costituzione - rimanga al centro dell’agenda politica degli amministratori pubblici. E’, quindi, vieppiù necessario perseguire il rispetto del principio di legalità, cioè l’affermazione e l’attuazione della norma, che è il primo dei presupposti perché nella società vi siano libertà e giustizia ed è la ragione per la quale ai pubblici poteri si richiede oltre al rispetto dei limiti di legge anche l’attenzione nella gestione delle risorse pubbliche.

In questo contesto è essenziale il ruolo della Corte dei conti, garante della corretta gestione delle risorse collettive, che ai sensi dell’art. 103 della Costituzione, quale giudice nelle materie di contabilità pubblica, esercita, tramite gli Uffici di Procura, l’azione di responsabilità per la repressione dei fenomeni di mala gestio che comportano sprechi e inefficienze. Conseguentemente la Corte dei conti rimane impegnata nel migliorare la propria struttura organizzativa per fare fronte alle esigenze della moderna finanza pubblica
 
allargata, così che anche il sistema della responsabilità amministrativa possa adeguatamente perseguire l’utilizzo a fini distorsivi delle risorse altrimenti destinate al soddisfacimento di finalità pubblicistiche. Tutto ciò è tanto più necessario alla luce dei nuovi compiti di controllo e consultivi affidati all’Istituto per accompagnare lo sforzo per il rilancio dell’economia legato all’utilizzo dei fondi del PNRR.
In questo quadro rimane vivo, sul piano legislativo, il dibattito sulla portata dell’art. 21 del dl 76 del 20201 che ha ristretto il perimetro della responsabilità amministrativo- contabile con particolare riguardo alla qualificazione del dolo in chiave penalistica e non più civilistica ed alla limitazione della colpa grave alle sole condotte omissive nella considerazione che altrimenti si possa penalizzare l’efficienza e la rapidità dell’agire pubblico. Sul punto non si può che rinnovare l’auspicio che, alla prefissata scadenza del 30 giugno 2023 [art.51, comma 1 lett. h), del dl 77 del 2021 convertito in l.108/2021], si torni alla tradizionale configurazione della responsabilità erariale caratterizzata dall’elemento psicologico della colpa grave e del dolo. E’ quindi apprezzabile quanto si legge nello schema di decreto legislativo per la revisione del Codice dei Contratti Pubblici, che al terzo comma dell’articolo 2 introduce una definizione speciale di “colpa grave” in ambito negoziale allineata, quanto a contenuto e operatività, ad altre figure di responsabilità professionale.

E’, infatti necessario, tenuto conto delle risorse in campo, mantenere un livello di attenzione sulla gestione della cosa pubblica nella considerazione che il perseguimento delle responsabilità lo si deve, innanzitutto, alla stragrande maggioranza degli amministratori degli enti grandi e piccoli nonché dei funzionari pubblici che “non ha paura della firma” e lavora, onestamente, tra mille difficoltà per rendere il servizio migliore al sistema paese. Queste persone devono quotidianamente dare applicazione ad un sistema normativo ancora lontano dall’essere veramente semplificato, visto che si affastellano in continuazione norme di diverso rango provenienti dal Parlamento nazionale e dal legislatore regionale. 

L’impianto normativo del richiamato articolo 21 non pare coerente neppure con il regolamento comunitario emanato per la gestione del piano di ripresa (UE 2021/241 art.22) che stabilisce l’obbligo per gli stati membri beneficiari dei fondi di adottare tutte le misure necessarie per la tutela degli interessi finanziari dell’Unione garantendo un utilizzo delle risorse conforme al diritto nazionale e a quello comunitario. D’altro canto l’interdipendenza tra gli stati membri, sancita dall’art. 325 del Trattato di Funzionamento dell’Unione, a mente del quale “Gli Stati membri adottano, per combattere contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che adottano per combattere contro la frode che lede i loro interessi finanziari”, comporta che se in Italia si indebolisce il contrasto alle fattispecie di danno erariale e si depotenzia la capacità di recupero di quanto indebitamente versato, inevitabilmente ci sarà un riverbero nella lesione degli stessi interessi finanziari dell’Unione Europea.
 
A ciò aggiungiamo le carenze di personale e i limitati investimenti nella sua formazione, è facile rendersi conto di come sia complicato il lavoro di chi amministra la cosa pubblica. Se poi si pensa a tutte le attività collegate all’utilizzo dei fondi del PNRR, il regime derogatorio della responsabilità (art. 51, dl 77/2021) rischia di creare un corto circuito con il coesistente impegno che grava sugli Stati membri per la tutela delle risorse del bilancio dell’Unione Europea su cui sono stanziati i fondi del Next Generation EU.

La paventata permanente riduzione degli spazi di azione della responsabilità erariale finirebbe quindi per penalizzare il sistema paese esponendolo ancora di più al malaffare e mortificando proprio il lavoro della maggioranza degli onesti che, come ho detto, si impegna ogni giorno nella gestione della cosa pubblica. A conferma di questo assunto vale dire che le norme derogatorie ai principi della contabilità pubblica, contenute nei provvedimenti emergenziali, hanno favorito una minore ponderazione delle decisioni degli amministratori pubblici e comunque non sempre hanno garantito celerità e bontà del risultato finale, in uno con il rispetto del principio di sana e corretta gestione delle risorse pubbliche.

L’Ufficio della Procura Lazio, e gli altri Uffici di Procura dislocati sul territorio, si confronteranno, come ogni anno, con detti funzionari e gli amministratori nel solco delle disposizioni del Codice di Giustizia Contabile assicurando una istruttoria pienamente rispettosa delle garanzie processuali e quindi tesa alla ricerca degli elementi di prova ma anche alla piena e doverosa valutazione delle ragioni della controparte come vuole la cultura della giurisdizione che deve permeare i magistrati di ogni ordine e grado nel quotidiano impegno lavorativo, in solitudine e lontano dalle luci della ribalta, avendo come stella polare il rispetto della legge e la necessità di svolgere il proprio compito sempre con scienza e coscienza.
 
ATTIVITA’ DELLA PROCURA
Nella tabella di riepilogo è riassunta l’attività della Procura, caratterizzata, come ogni anno, dalle più disparate fattispecie di danno che sia pure non particolarmente rilevanti in termini economici, testimoniano, purtroppo, una diffusa propensione all’aggiramento delle regole che fa riverberare sulla collettività gli effetti economicamente dannosi del comportamento, sempre più sofisticato, di singoli soggetti che letteralmente depredano le risorse pubbliche. Nel fare quindi rinvio all’elencazione in appendice mi preme innanzitutto sottolineare alcune fattispecie, già attenzionate nel corso del 2022, che troveranno ulteriore sviluppo nell’anno in corso. Certamente tema  prioritario sarà quello delle istruttorie relative alle fattispecie di danno che riguardano i lavori connessi all’attuazione del PNRR.

Segnalazioni pervenute in ordine alla indebita percezione del reddito di cittadinanza di cui al D.L. 4/2019 convertito in L. 26/2019.  In attesa del consolidamento degli arresti giurisprudenziali sugli ambiti di giurisdizione, la Procura Lazio, anche in ragione dell’indirizzo di coordinamento 9/22 della Procura Generale, sta portando avanti alcune istruttorie con particolare riguardo alla eventuale omissione di controlli, da effettuarsi ex ante ed ex post, da parte dei soggetti legittimati, segnatamente INPS e Amministrazioni comunali. Riteniamo - in disparte la possibile chiamata in causa dell’indebito percettore, ritenuta ammissibile, in punto di giurisdizione, dalla sentenza di questa Corte II sez. centrale d’appello n.468/22 – significativo verificare, ove possibile, il funzionamento della macchina dei controlli per porre in luce eventuali carenze nelle maglie previste dal legislatore che potrebbero essere sanate in fase di revisione della normativa di riferimento. Dal punto di vista operativo un primo invito a dedurre dovrebbe vedere la luce nel breve periodo.
 
Affrontare le problematiche emerse nelle applicazioni dei cd “bonus” con particolare riferimento ai bonus edilizi su cui pure sono state segnalate truffe ed irregolarità.
Assai rilevanti sul piano del dispregio alla buona immagine delle amministrazioni pubbliche, oltre che sul piano dell’importo del danno erariale, le due vicende, assurte anche agli onori della cronaca, che riguardano la società AMA municipalizzata del Comune di Roma che gestisce, oltre alla raccolta dei rifiuti, anche la gestione dei cimiteri. Sono state infatti aperte le istruttorie relative al caso dei furti di carburante e della profanazione delle salme tumulate nei cimiteri della capitale. Su queste vicende sta lavorando anche la Procura della Repubblica di Roma con cui è stato stipulato un protocollo d’intesa che, certamente, favorirà il disvelamento delle responsabilità personali perseguibili anche sul piano erariale.

Sul versante della sanità pubblica la Procura approfondirà, tra gli altri, il problema dei cd “medici a gettone”; il tema è di recente esploso in tutta la sua problematicità mettendo in rilievo le difficoltà in cui opera, a causa della mancanza di personale e di retribuzioni non sempre adeguate, il personale medico del servizio pubblico. Il nostro intento sarà quello di verificare possibili omissioni nella individuazione di profili organizzativi che potrebbero

Consentire alle aziende ospedaliere, di far fronte alle esigenze della medicina soprattutto quella di urgenza. Il fenomeno, di tutta evidenza, pone non solo problemi di qualità del servizio ma anche costi notevoli che vanno a gravare sul settore sanitario da sempre in forte sofferenza.

Fallite, di titoli di pubblica incentivazione per progetti di efficientamento energetico (c.d. certificati bianchi), negoziabili nel rispettivo mercato elettronico, nonché convertibili in denaro pubblico presso la Cassa Servizi Energetici e Ambientali, alimentata dai c.d. oneri di
 
Sistema, ossia da tributi corrisposti dagli utenti del servizio elettrico e del gas, tramite il pagamento delle bollette. Il disegno fraudolento posto in essere è consistito nell’ottenere i predetti titoli, rilasciati dal Gestore dei Servizi Energetici spa, società pubblica di diritto speciale (GSE spa) e da una società interamente controllata dalla prima (GME spa), mediante il rilascio di dichiarazioni sostitutive che, a seguito di successive verifiche da parte del medesimo GSE spa, si sono rivelate mendaci a causa della dolosa alterazione della documentazione, tecnica e amministrativa, idonea a provare la realizzazione dei progetti di risparmio energetico. Il danno contestato con le citazioni a giudizio è stato di €6.270.579,28 cui va aggiunta, da ultimo, la somma di €50.263.615,75 contestata ad una società del
frusinate con un invito a dedurre e contestuale sequestro cautelare.

Sullo stesso tema sono state emesse anche diverse sentenze che, in accoglimento delle tesi della Procura erariale, hanno impartito condanne per l’importo di €5.046.002,27.
Bisogna anche segnalare che è ancora in corso una complessa attività di indagine, iniziata dalla Procura della Repubblica di Bolzano, e della quale si sta occupando, su delega di questa Procura contabile, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria per la presunta indebita percezione di contributi pubblici, sempre erogati dal GSE, per la realizzazione di impianti fotovoltaici in diverse Regioni per un danno presunto di circa 65 milioni di euro.

Ancora in tema di contributi destinati all’incentivazione di attività economiche merita segnalazione la vicenda del finanziamento (nell’ambito del Programma di edilizia residenziale denominato "20.000 abitazioni in affitto") erogato a società in liquidazione e da questa utilizzato per finalità non coerenti con la natura del finanziamento e conseguente danno alla Regione Lazio pari a €151.330,38.

Regione Lazio a seguito dell’incauto affidamento di 3 forniture di mascherine anti-Covid, per un totale di 9,5 milioni di pezzi ad una piccola società in difficoltà finanziarie e poi fallita; la fattispecie
è caratterizzata dalla tardiva denuncia della sottrazione degli importi versati in anticipo dall’amministrazione. Con atto di citazione il danno patito dalla Regione Lazio è stato quantificato con riguardo all’anticipo versato alla società affidataria e non recuperato per un importo di €11.776.662,20.
 
In materia degli appalti, si segnala la citazione elevata nei confronti dell’amministratore delegato e di alcuni dipendenti dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che avrebbero fatto ricorso all’affidamento diretto, simulando la sussistenza del requisito dell’infungibilità, al fine di avvantaggiare un operatore economico determinato, con aggravio di spese pari a €1.838.540,00.
Sempre in relazione alla violazione delle norme in materia di appalti, sono stati citati diversi dirigenti e funzionari di dipartimento di Roma Capitale per i ripetuti affidamenti del servizio di gestione dei canili comunali. Il danno, corrispondente al maggior prezzo sostenuto dall’Ente rispetto al prezzo medio di affidamento del servizio, riscontrato all’esito di raffronti con contratti analoghi, anche della stessa Roma Capitale, ammonta a circa €27.378.525,91, in un arco temporale di circa 15 anni.

Sono stati citati anche alcuni amministratori e dirigenti del Comune di Latina per i danni derivanti dalle numerose violazioni della normativa sugli appalti e dei regolamenti edilizi, finalizzate alla elargizione di finanziamenti indebiti a una società calcistica, al fine di avvantaggiare gli stessi amministratori proprietari di terreni e alcuni imprenditori edili. L’indagine, che ha avuto un’ampia eco mediatica, è stata condotta in sinergia con l’Autorità Giudiziaria penale. Il danno contestato è pari a €2.300.066,70.

In materia di appalti in ambito sanitario si deve segnalare la citazione riguardante l’Azienda Ospedaliera San Camillo/Forlanini per gli illegittimi finanziamenti per lavori di messa in sicurezza e riqualificazione energetica di un Padiglione Ospedaliero, il danno contestato è di €133.890,15 e quella riferita all’ospedale Spaziani di Frosinone per la illecita aggiudicazione dell’appalto per forniture mediche monouso. Il danno contestato è pari ad
€173.733,65.
 
In tema di appalti degli enti locali si segnala l’atto transattivo, stipulato dal comune di Anzio a seguito del contenzioso con la ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica, a risoluzione della controversia dietro corresponsione del pagamento, da parte del Comune, della somma pari a €360.000,00 considerata posta di danno in quanto determinata dalla grave negligenza e imprudenza degli uffici competenti alla gestione del servizio.

Assai significativa è la vicenda, dai rilevanti riflessi anche penali, che ha coinvolto diversi funzionari dell’ANAS (cd vicenda della Dama Nera) per il danno procurato all’Azienda sotto varie specie (patrimoniale, da disservizio e d’immagine) relativamente all’illecita gestione di opere pubbliche. Il danno è stato  contestato con invito a dedurre per l’importo di €2.444.231,96.

Molto  significativa,  anche  in  termini  di  rilievo  economico  del  supposto  danno erariale, è la vicenda del danno provocato ad ANAS, a causa della svalutazione del valore della partecipazione in Anas International Enterprice s.p.a. (AIE), per lavori autostradali in Qatar. Il danno presunto contestato con l’invito a dedurre e la contestuale richiesta di sequestro a carico del Presidente e dell’Amministratore delegato della società AIE è pari €7.630.000,00.

In materia di sanità, oltre alle diverse citazioni relative ai casi di danno indiretto conseguente ad errori medici, si deve sottolineare l’atto di citazione con cui è stato contestato un danno erariale pari ad €270.681,06 derivante da anomalie nell’uso dei ricettari regionali relativi alla prescrizione di farmaci di tipo stupefacente da parte di un Dirigente Medico in servizio presso la ASL RM1 in violazione della normativa di settore sulla prescrizione di farmaci di tipo stupefacente. Il danno erariale, in attesa della definizione del giudizio, è garantito dal sequestro conservativo.
Ancora in ambito sanitario si segnala la citazione a carico, tra l’altro, di due sanitari
che hanno cagionato un danno da sovrafatturazione all’Asl di Viterbo nella misura pari a
€127.502,00. La truffa è stata perpetrata attraverso l’alterazione di “livelli di intensità superiori a quelli previsti dai PAI (piani di assistenza individuale)”; tale condotta ha determinato l’aumento della tariffa applicabile e di conseguenza dei corrispettivi dovuti.
Pure da segnalare l’invito per il danno all’Azienda ospedaliera Policlinico Umberto I, a seguito di sentenza definitiva per il risarcimento, a seguito di contenzioso, tra lo stesso Policlinico ed una società in ordine alla locazione passiva di un immobile di proprietà per €967.818,58.

Con altra citazione è stato contestato un danno erariale pari ad €363.331,49 relativo alla scorretta gestione e rendicontazione delle spese sostenute dal comune di Pignataro Interamna, negli anni dal 2011 al 2016, per il pagamento delle retribuzioni per il personale della Polizia locale e per le spese di carburante. Si segnala anche la citazione a carico degli amministratori della Ipab San Michele Arcangelo per il danno, a carico della Regione, derivante dall’affidamento di un immobile dell’Ente a congiunti di precedenti amministratori per l’importo di €349.046,00.

Ed ancora la citazione per il dissesto finanziario dell’ente Fiera di Roma a seguito di perdita di valore per errati investimenti mobiliari e di gestione, con danno dei singoli soci per l’importo di €300.000,00. Da segnalare anche la citazione, per il danno a carico del Comune di Colleferro, in esito al procedimento penale nei confronti di funzionari comunali, per abusivismo finanziario dovuto a polizze fidejussorie, accettate a garanzia dell’adempimento di un contratto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, emessa da un soggetto non abilitato. Il danno contestato è pari ad €499.842,68.
Molto importante è anche l’invito a dedurre con cui sono state contestate le illegittime corresponsioni di trattamenti economici accessori ai dipendenti, erogati a carico dell’Autorità Portuale di Civitavecchia per un danno stimato in €1.043.629,90. Ancora nella fase dell’invito a dedurre è la vicenda dell’acquisto di un immobile per lungo tempo occupato senza titolo; il danno patrimoniale in contestazione è pari a
€1.777.540,00 corrispondente all’importo pagato per l’acquisto del cespite.
 
Diverse sono state le iniziative che, a vario titolo, hanno riguardato vicende legate a profili di danno riconducibili alle norme di organizzazione e funzionamento del personale pubblico. Si deve quindi segnalare la citazione di un docente in regime d’impiego a tempo pieno presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” che, negli anni dal 2014 al 2020, ha svolto incarichi extraprofessionali in violazione delle normative che regolano il cumulo di impieghi. Il docente aveva ricevuto dalla propria amministrazione un’autorizzazione, ai sensi dell’art. 53 del D. Lgs. n. 165/01, allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali per un’attività di consulenza scientifica solo per un anno, il 2014; a seguito degli accertamenti istruttori è richiesta la condanna al pagamento degli interi emolumenti percepiti al lordo per l’attività extra istituzionale non autorizzata, per un importo complessivo di € 336.677,00. Sul medesimo tema vale segnalare la citazione a carico di un dirigente medico in servizio presso la ASL di Frosinone, e avente rapporto di lavoro con altra azienda sanitaria, in relazione al danno causato per le indebite maggiorazioni retributive legate al rapporto di esclusiva. Il danno contestato ammonta ad €1.002.336.65.
Ancora  in   tema   di   incompatibilità   si   segnala   il   caso   della   responsabilità amministrativa in capo ad un docente dell’Università degli Studi “Tor Vergata” per aver svolto attività libero-professionale incompatibile – non autorizzata né autorizzabile - col regime di impiego a tempo pieno. La responsabilità amministrativa è configurabile sia per l’omesso riversamento dei compensi indebitamente percepiti in violazione del regime delle incompatibilità che per l’indebita percezione delle differenze retributive giustificate causalmente dal regime di impegno a tempo pieno, come di seguito contestato. Il danno contestato è pari ad €327.570,68.

Sempre con riferimento alle ipotesi di danno derivante dalla violazione delle norme in materia di cumulo di impieghi e incompatibilità, sono stati citati in giudizio un infermiere a tempo indeterminato dell’ARES 118 per aver svolto, in costanza di un rapporto di pubblico impiego con il SSN, attività libero professionali nell’ambito dello studio medico della compagna, dirigente medico e per questo parimenti evocata in giudizio, e aver rivestito la carica di amministratore di una società, costituita con la medesima compagna che, quale medico, si trovava in regime di intramoenia. Il danno contestato ammonta a complessivi ad €168.124,22, in parte assistito da sequestro conservativo. 

Purtroppo, bisogna anche segnalare il caso della chiamata in giudizio dei responsabili per la condanna al risarcimento patita dal MIUR per le condotte illecite di violenza sessuale poste in essere da un collaboratore scolastico nei confronti di un alunno in una scuola di Roma. Dalle indagini sono infatti emerse le responsabilità delle strutture amministrative del Ministero connesse all’inserimento nelle graduatorie ATA di un lavoratore nei confronti del quale era stato già instaurato un procedimento disciplinare per pregressi atti di pedofilia e già condannato più volte in sede penale. Quindi è stato convenuto in giudizio, oltre all’autore del reato anche il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale che aveva firmato la graduatoria ATA nella quale era stato inserito anche il dipendente in questione. Il danno contestato è pari ad €228.257,03.

Altra fattispecie da segnalare attiene all’ipotesi di responsabilità amministrativa e contabile in capo ad una ex dipendente del Ministero dell’Interno in conseguenza dell’accertato ammanco di somme di denaro e valori di cui la convenuta si è illecitamente appropriata, avendone la disponibilità per ragioni di servizio nella sua qualità di responsabile dell’Ufficio reperti del Commissariato di PS “Lido di Ostia”. Il danno complessivamente stimato €288.438,11 comprendente anche la richiesta risarcitoria a titolo di danno all’immagine e danno da disservizio. A testimonianza di un malcostume che ancora pervade la pubblica amministrazione si segnalano anche due citazioni a carico di dipendenti del Ministero dell’Interno chiamati in giudizio per il risarcimento relativo a false attestazioni di missioni di servizio. Il danno contestato è pari complessivamente pari ad €846.218,90. Assai significativa  è  anche  l’invito  a  dedurre  a  carico  di  funzionari  che  hanno perpetrato, in danno dell’Agenzia delle Entrate, una truffa aggravata e una frode fiscale dovuta al minor  pagamento  IVA per  operazioni d’importazione  e commercializzazione di auto di grossa cilindrata. L’importo del danno è pari ad €6.085.165,85.
Ancora da segnalare è l’invito a dedurre con cui è stata contestata la responsabilità sussidiaria di una dirigente di seconda fascia conseguente all’illecita distrazione ed appropriazione di denaro pubblico, da parte di altro dipendente, di pertinenza del Ministero della Salute pari ad €1.416.008,20.
 
Con riferimento al tema delle frodi comunitarie sono stati convenuti in giudizio gli amministratori di diritto e di fatto (individuati nel corso dell’istruttoria, svolta in parallelo con l’Autorità Giudiziaria penale) di alcune società che avrebbero falsamente attestato la sussistenza dei presupposti per ottenere le provvidenze pubbliche. L’ipotesi di danno conseguente allo sviamento dei fondi europei, pari a circa €758.629,25, finalizzati al reinserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati è stata consolidata anche dal sequestro conservativo nei confronti dei soggetti coinvolti.

Un cenno va fatto anche alle diverse casistiche relative alla mancata riscossione di tributi. In particolare, viene in evidenza la fattispecie di responsabilità erariale imputabile alla società “fiumicino tributi” che ha omesso di comunicare ad Equitalia i dati relativi ai ruoli per le violazioni del codice della strada non consentendo all’agente della riscossione di lavorare i ruoli e notificare le cartelle esattoriali con conseguente danno al patrimonio del Comune di Fiumicino in misura pari a €11.963.666,00 Particolarmente significativa, anche in ragione dell’importo del danno erariale, è la citazione con cui sono stati contestati a dirigenti preposti di strutture dipartimentali comunali centrali e municipali decentrate del comune di Roma, un danno erariale pari ad €2.191.340,74, derivante dalla mancata riscossione dell’indennità di occupazione abusiva di suolo pubblico adiacente all’IFO, adibito ad attività di parcheggio a pagamento da società privata.

È stata anche depositata una citazione nei confronti di dirigenti della Regione Lazio per un’ipotesi di danno derivante dall’omessa attivazione di procedure efficaci ai fini del recupero di canoni concessori. La richiesta risarcitoria, pari a €3.363.277,41 è stata articolata in varie voci: danno da mancata entrata, comprensivo della mancata entrata dei canoni e delle sanzioni oltre al danno da disservizio.
Significativa è anche la citazione per il danno arrecato per gli omessi riversamenti dell’Imposta Unica su scommesse e concorsi pronostici, nel periodo 2014-2019, da parte di una società concessionaria e dei suoi tre amministratori unici già coinvolta in procedimenti penali incardinati per il presunto coinvolgimento della stessa in rilevanti organizzazioni criminali dell’Italia meridionale. La società in esito a contenziosi tributari era riuscita ad
 
ottenere la rateizzazione degli importi. A seguito del mancato versamento degli importi è risultata così conclamata la condotta lungamente inadempiente della società concessionaria, per un importo di €1.983.327,10 pari agli importi non riversati. Una grave truffa è stata perpetrata, in danno dell’Agenzia dei Monopoli, tramite la simulazione di plurime giocate per somme molte ingenti, a mezzo di terminale, con conseguente mancato versamento dei proventi; sono stati citati in giudizio diversi funzionari per rispondere del danno di €1.997.116,22.

Ritengo opportuno fare un cenno a due istruttorie significative in tema di danno all’immagine della Pubblica Amministrazione. La citazione si riferisce al danno all’immagine, complessivamente quantificato in €1.660.109.00 ad una pluralità di soggetti che rivestivano la qualifica di pubblico ufficiale, tra cui un giudice sella Sezione fallimentare del Tribunale di Latina, e che sono stati condannati, o per i quali è intervenuta una sentenza di patteggiamento, per i reati di corruzione in atti giudiziari, turbativa d’asta, concussione e falso. Dalla disamina di dette sentenze e dagli atti investigativi richiamati nelle ordinanze di custodia cautelare emesse in sede di giudizio penale, acquisite da questa Procura, è emerso chiaramente il proposito criminoso alla base dell’intera vicenda che ha riguardato, un giudice fallimentare e professionisti da questi a vario titolo incaricati nella gestione di procedure concorsuali, assumendo pertanto la qualifica di pubblico ufficiale, e che tuttavia hanno abusato del loro incarico al solo fine di arricchire le proprie posizioni.

Parimenti significativa è l’istruttoria in cui la contestazione attiene la dimostrata e reiterata violazione dei doveri di servizio connessi alle proprie mansioni, nonché dei doveri di diligenza, fedeltà e correttezza, avendo questi abusato della propria qualifica per trarre un’utilità personale omettendo di compiere atti del proprio ufficio così procurando gravissimo danno e disdoro al Comune di Montopoli Sabina. Il danno erariale cagionato, conseguente alle accertate condotte illecite, sub specie di danno all’immagine è pari ad
€1.885.759,14.

Un cenno va fatto anche ad una questione di giurisdizione sollevata nell’ambito di un giudizio di conto relativo alla questione dei cd SMS solidali riscossi dalle compagnie telefoniche. Il tema è interessante e di attualità atteso che tale modalità di raccolta fondi è ormai usuale in presenza di eventi calamitosi. E’ stata impugnata la sentenza della Sezione declinatoria della giurisdizione contabile in quanto ad avviso della Procura nella decisione di primo grado “risulta del tutto omessa la circostanza che, in analogia con le donazioni di pertinenza delle ONLUS private, nonché in virtù dei fondamentali principi di contabilità pubblica, gli importi donati al Dipartimento della Protezione civile dai clienti degli operatori telefonici che raccolgono fondi su incarico del predetto Dipartimento, costituiscono erogazioni liberali di pertinenza di detta amministrazione pubblica sin dal momento dell’incasso da parte dell’operatore telefonico e ciò per l’evidente motivo che la raccolta avviene in nome e per conto dell’ente beneficiario. La raccolta di fondi è, quindi, una gestione pubblica, ovvero di risorse di pertinenza di un ente pubblico, destinate a finalità di interesse pubblico e, in quanto tale, soggetta ex lege alle norme di contabilità pubblica e alla giurisdizione contabile senza bisogno di ulteriori titoli autorizzativi o di rappresentanza. A supporto delle attività istruttorie, succintamente descritta, nel corso del 2022 sono stati richiesti n. 9 sequestri conservativi, di cui 5 contestuali all’invito a dedurre e 4 in corso di giudizio.

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Un cenno va fatto anche alla tematica dei conti giudiziali; nel corso del 2022 ha avuto compimento la riorganizzazione del “settore conti” che si è concretizzata nella creazione di una cartella informatica denominata “ufficio conti giudiziali procura lazio” che ha consentito di creare tre banche dati, quella dei “pareri”, quella delle “relazioni di irregolarità” e quella delle “sentenze”. Il settore così riorganizzato ha consentito ai magistrati una più agevole attività che ha prodotto l’esame di 287 relazioni di discarico, l’emissione di 249 pareri favorevoli e 6 contrari in corrispondenza dei quali sono stati iscritti a ruolo i corrispondenti giudizi di conto. In materia è significativa, per le implicazioni anche di ordine contabile, la vicenda
 
che viene in rilievo sotto il profilo della individuazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER), succeduta ex lege ad Equitalia S.p.A., quale agente contabile principale della riscossione delle entrate erariali, e perciò tenuta alla resa del conto unico in cui si concentrano le riscossioni, i versamenti e i pagamenti eseguiti dai contabili secondari. Sul punto c’è stato un primo pronunciamento della Sezione che ha accolto l’avviso della Procura in ordine alla necessità di presentazione del conto unico.

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Anche l’attività dell’Ufficio Monitoraggio ha subito nel 2022 una favorevole implementazione consentendo, come risulta dalla tabella statistica in appendice, il recupero, seguito di sentenze passate in giudicato, della somma di €31.711.067,05. Nello specifico risultano   recuperati   €2.732.949,94   con   riferimento   a   sentenze   di   primo   grado   ed €28.978.117,11 con riferimento a sentenze di appello.
In questa sede è utile anche fornire elementi conoscitivi in ordine ai recuperi conseguenti ai “riti agevolati” previsti dal codice di giustizia contabile. Nel corso del 2022 sono stati recuperati con riti agevolati in primo grado, un totale di €218.376,03, di cui €215.018,97 per riti abbreviati, €1.144,43 a seguito di procedimenti monitori ed €2.212,63 per l’applicazione di sanzioni pecuniarie. Ancora   importante   è   segnalare   che   nel   corso   del   2022   sono   stati   recuperati €2.369.258,00 già in sede istruttoria (per lo più trattavasi di ipotesi di danno derivante da “malpractice medica”) mentre a seguito di invito a dedurre sono stati recuperati €73.184,45. Da questi dati si può trovare conferma circa gli effetti di deterrenza e prevenzione che sono insiti nel sistema della responsabilità amministrativo-contabile.

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Nel corso del 2022 si è consolidata la collaborazione istituzionale con la Sezione Regionale di controllo e con la Sezione Controllo Enti grazie alla quale sono state aperte diversi fascicoli istruttori. Segnatamente la Sezione Regionale ha inviato 45 deliberazioni rispetto alle quali sono state aperte 8 istruttorie. Dalla Sezioni Enti sono pervenute dalla 102  determinazioni, dall’esame delle quali, sono state aperte n. 12 istruttorie, di cui una archiviata e 11 sono ancora in corso.

CONCLUSIONI
Come ho detto all’inizio di questo mio intervento la giornata dell’inaugurazione dell’anno giudiziario serve anche a delineare la linea di condotta dell’Ufficio nell’anno appena iniziato che ci si auspica caratterizzato, una volta terminata la fase di predisposizione delle regole di contesto, dal concreto avvio dei programmi di spesa legati al Piano di Ripresa e Resilienza. Per questo motivo particolare ribadisco che prioritaria attenzione verrà posta, come da indicazione della Procura Generale, alle procedure di spesa che si attiveranno con le risorse europee del Recovery Fund proprio nell’ottica, prima indicata, di garantire, attraverso il contrasto alla frode nazionale, lo stesso bilancio dell’Unione.

Ciò ovviamente non distoglierà l’attenzione da altre e complesse vicende, cui ho fatto cenno nelle pagine iniziali ed assurte anche agli onori della cronaca, che riguardano, ad esempio, le società municipalizzate che nella capitale gestiscono essenziali servizi pubblici. In relazione all’attività  della  Procura  finalizzata  al  giudizio  di  parificazione  del bilancio della Regione, continua attenzione verrà prestata alle vicende connesse al debito sanitario oltreché al tema delle concessioni balneari. Analoga attenzione continuerà ad essere prestata alle segnalazioni di danno legate alla ordinaria fornitura di beni e servizi alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.

Il lavoro della Procura continuerà ad essere caratterizzato dal pieno rispetto del ruolo che la Costituzione ci assegna e dalla scrupolosa osservanza delle garanzie che l’ordinamento prevede per i destinatari dell’attività requirente, al fine di perseguire il buon andamento, l’amministrazione efficiente, la giustizia tempestiva a garanzia e tutela delle risorse pubbliche destinate alla comunità amministrata e valorizzare il lavoro onesto svolto dalla stragrande maggioranza degli amministratori e dipendenti pubblici. In conclusione di questo mio intervento, desidero ringraziare tutti i colleghi e i funzionari dell’ufficio che hanno garantito un elevato livello di qualità e di quantità nel lavoro a supporto dell’attività requirente in uno spirito di costante ricerca della migliore organizzazione e ottimizzazione delle risorse disponibili. Un sincero ringraziamento lo devo rivolgere al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e agli altri reparti della Guardia di Finanza che per missione istituzionale lavorano con impegno e professionalità su delega del Pubblico Ministero contabile.

Analogo e sentito ringraziamento estendo ai nuclei speciali dei Carabinieri e all’Arma tutta, alla Polizia di Stato, ai militari della Guardia Costiera, alle Polizie locali che, nel supporto alle nostre istruttorie, hanno sempre dimostrato elevata competenza garantendo valore aggiunto al lavoro del Pubblico Ministero. Un saluto e un augurio di buon lavoro lo estendo anche alla classe forense con cui, sia pure su banchi diversi, ci si confronta in udienza per garantire il migliore servizio alla giustizia.

Sig. Presidente a nome del popolo italiano Le chiedo di dichiarare aperto l’anno giudiziario 2023 della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per il Lazio.
 

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