“Sul bonus benzina, previsto nella conversione del decreto carburanti, datori di lavoro e dipendenti dovranno pagare i contributi. Il rischio, per non dire la certezza, considerato che il bonus viene concesso in base ad una libera scelta del datore di lavoro, è che non verrà più erogato. Per questo, l’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro chiede un intervento al ministro Giorgetti e ai partiti di maggioranza per valutare soluzioni diverse per fare in modo che questo intervento non sia un onere a carico di coloro che dovrebbero beneficiarne”. Così, il presidente dell’Ancl, Dario Montanaro.
“La misura serve (o per meglio dire serviva) a dare ai lavoratori delle somme aggiuntive al fine di fronteggiare le ulteriori spese di carburante. Le imprese e i professionisti che assistiamo – prosegue Montanaro – hanno fatto legittimo affidamento sulle assicurazioni del Governo. Aggiungendo gli oneri sociali, tale misura diventa un ulteriore ed eccessivo costo per le imprese. I Consulenti del Lavoro, considerato l’elevato costo della misura, non potranno sostenere l’utilità del provvedimento, considerata la perdita di disponibilità finanziaria legata al prelievo contributivo e al costo aziendale che si determina con la modifica proposta. Non si comprende, dunque, perché in relazione a una misura per fronteggiare il prezzo del carburante si ragioni in termini di incasso per lo Stato”.