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Scarpa da montagna Made in Italy: un punto di riferimento nel mondo, tra storia e innovazione

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C'è un luogo in Italia che fa da riferimento internazionale per la calzatura da montagna e per lo sport: è il distretto industriale dello Sportsystem di Asolo e Montebelluna. Qui ha sede Scarpa, azienda nata nel lontano 1938 e rimasta nei decenni profondamente legata al territorio, tanto da essere riconosciuta oggi come uno dei principali marchi del Made in Italy nel mondo. A caratterizzare l'azienda è l'attenzione alla qualità, all'ambiente e all'uso dei materiali più innovativi e sostenibili: il 90% della produzione e delle materie prime è di origine europea e risponde a requisiti particolarmente evoluti. Oltre la metà dei prodotti a valore è realizzata in Italia, a garanzia di processi e qualità elevate. Il 100% della linea di alpinismo vede la luce proprio ad Asolo, nello stabilimento in prossimità della sede operativa centrale e del magazzino.

 

Il distretto dello Sportsystem ha una lunga storia, che affonda nel passato, fino ad arrivare ai tempi della Repubblica di Venezia, quando la gente del luogo cominciò a dedicarsi ad attività artigianali, come la lavorazione del cuoio e del legno, organizzandosi nelle Scuole di Arti e Mestieri. La corporazione più fortunata fu quella dei calzolai: una tradizione che nel territorio di Asolo e Montebelluna si è tramandata nei secoli mutando e adattandosi ai tempi con grande flessibilità e capacità di visione. La produzione con cui le aziende del distretto si sono fatte conoscere in Italia e nel mondo è stata quella degli scarponi da sci, specialmente nel periodo tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Novanta. Oggi la gamma di prodotti è ricchissima e comprende la calzatura sportiva e da montagna, con neve o senza neve. Scarpa, poi, ha saputo allargarsi a linee adatte all'ambiente cittadino, per chi ama camminare anche in contesti urbani, senza per questo dover rinunciare alla massima comodità.

 

La varietà di calzature rispecchia le trasformazioni sociali e culturali che caratterizzano il nostro tempo, il cambiamento negli stili di vita, nel modo di praticare sport, di andare in montagna. Ogni nuovo modello di scarpe risponde a esigenze di mercato e riempie determinati spazi di significato.


Una delle questioni chiave è la sostenibilità ambientale. Anche in questo senso, l'impegno di Scarpa è notevole e, in fondo, ancora una volta prende spunto dal passato, dalla tradizione che vede l'azienda da sempre impegnata nella creazione di prodotti di alta qualità, capaci di durare nel tempo. Se necessario, poi, proprio come si faceva una volta, una buona calzatura si deve anche poter riparare. Già nella fase di progettazione, dunque, l'azienda lavora avendo come obiettivo la massima longevità dei prodotti.

Sono moltissimi gli ambassador, sportivi fuoriclasse conosciuti in tutto il mondo, che per le loro avventurose imprese usano il marchio made in Asolo: tra questi il climber belga Sean Villanueva, famoso anche perché, sulle pareti di roccia più ardite, ha il coraggio di mettersi a cantare e suonare. Durante la sua traversata in solitaria delle cime del massiccio Fitz Roy in Patagonia, Villanueva indossava un paio di Kalipè, le sneaker capaci di combinare stile, comfort e performance. Parliamo di calzature adatte a tutte le occasioni, con cui affrontare lunghi percorsi a piedi, ma perfette anche per fare una passeggiata metropolitana.


«Le scarpe sono state una componente fondamentale del viaggio», ha detto Villanueva al termine dell'avventurosa traversata, e per questo non voleva disfarsene. Chi si muove a piedi sa quanto ci si affezioni alle proprie calzature, come se sulla suola rimanessero impresse le emozioni vissute all'aria aperta, gli incontri, gli imprevisti, la gioia del cammino. Accade per grandi e piccole imprese e per questo la possibilità di dare nuova vita alle proprie calzature è un valore aggiunto, per i clienti. Ma lo è anche per l'azienda produttrice, perché in questo modo ha la possibilità di dimostrare in concreto il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale.


Se, negli anni Settanta, a rendere il distretto di Asolo e Montebelluna particolarmente competitivo, è stato l'arrivo della plastica e il suo impiego accanto ai tradizionali materiali artigianali, oggi la nuova frontiera, per Scarpa, è l'introduzione di processi innovativi che evitano gli sprechi e utilizzano il più possibile energia rinnovabile. Vengono impiegati inoltre materiali biodegradabili e di origine vegetale, collanti a base di acqua, non inquinanti, e gli imballaggi vengono realizzati in carta riciclata. Si privilegiano processi produttivi che seguono i principi dell'economia circolare, riducono l'uso della chimica e pongono particolare attenzione al risparmio idrico. Centrale, per la sostenibilità ambientale ed economica, infine, è il tema dell'energia: grazie agli impianti fotovoltaici installati in tutti gli stabilimenti dell'azienda asolana, vengono prodotti complessivamente 400.000 kWh all'anno, con un risparmio di circa 320 tonnellate di emissioni di CO2. 

Il tutto, a conferma della capacità dell'industria manifatturiera italiana di adattarsi ai tempi, rimanendo profondamente legata alle proprie radici. 

Foto di Giovanni Corti da Unsplash

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