Made in Italy, Casasco (FI), contrastare contraffazione anche in sede Ue
"Prendiamo atto con plauso dell’istituzione di un Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, perché “tra i tanti problemi ai quali dare una risposta incisiva, c’è non soltanto lo sviluppo e la diffusione ulteriore del Made in Italy”, ma anche – e forse prima - “quello della lotta alla contraffazione”. Lo ha detto Maurizio Casasco, deputato di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio nel corso del question time. “Tra il 2019 e i primi sei mesi del 2022, il personale dell’agenzia delle Dogane ha intercettato 26,5 milioni di prodotti contraffatti, di cui 9,5 milioni con marchi falsificati delle più importanti aziende italiane”, e “3,3 milioni di giocattoli contraffatti, con rischio per la salute per i giovani e la prima infanzia”, ha spiegato Casasco. “L’aggressione a un asset strategico come il Made in Italy frutta alle organizzazioni criminali internazionali oltre 100 miliardi di euro all’anno”, a cui si aggiungono “120 miliardi del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo”.
“Qui non parliamo soltanto di tutelare il prodotto delle imprese italiane: visto che i numeri sono nell’ordine di centinaia di miliardi di euro, si tratta di mancati ricavi delle imprese italiane, di migliaia di posti di lavoro sfumati, nonché - a causa dei minori ricavi - di perdita di PIL e di enormi minori introiti in punto d’ imposte, senza trascurare il tema della salute e della sicurezza dei consumatori”.
Il deputato azzurro ha chiesto quindi al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, quali misure intenda assumere “affrontare il fenomeno tanto nel mercato interno, quanto in sede comunitaria e internazionale, con la necessaria cooperazione anche degli Stati esteri coinvolti”. “L’Italia non può non reagire con tutta la forza possibile all’attacco al cuore delle sue risorse migliori e alla guerra economica in atto in questo settore trainante del Paese”, ha sottolineato infine Casasco nel corso della replica, dicendosi soddisfatto dalla risposta del ministro. “L’intervento a livello europeo è fondamentale - il 65,9% delle merci sequestrate aveva bolle bulgare - anche da parte del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e del Ministero degli Esteri”, perché sull’ “immigrazione clandestina di prodotti” ci deve essere “tolleranza zero”. È un problema fondamentale per la sopravvivenza dell’Europa e dell’Italia”, ha concluso.