Riprende il negoziato di pace tra israeliani e palestinesi per raggiungere un accordo di pace. Il progetto americano è molto ambizioso e intende concludere un'intesa entro un anno. A dirlo è proprio la responsabile degli Affari esteri americani, Hillary Clinton, dopo che una fonte diplomatica statunitense aveva spifferato al New York Times l'invito di Washington a colloqui diretti il prossimo 2 settembre, avanzato da Obama ai vertici del governo di Tel Aviv e all'Autorità nazionale palestinese. I negoziati dovrebbero avere luogo senza precondizioni, ha detto Clinton, il cui annuncio è stato trasmesso in diretta dalla Bbc. Il presidente Obama ha invitato alle discussioni anche il presidente egiziano Hosni Mubarak e il re di Giordania Abdallah II, vista l'importanza del loro ruolo nel processo di pace, ha aggiunto Clinton. Ci sarà anche l’inviato speciale del Quartetto (Usa, Russia, Onu e Ue), Tony Blair. I due "antagonisti", Israele e Anp, avrebbero accolto favorevolmente l'incontro da parte di Usa, Ue, Russia e Onu. Dopo 20 mesi di stallo, ripartono dunque le speranze. Decisiva la mossa di Obama, almeno negli intenti. Già in precedenza il portavoce del dipartimento di Stato, P.J Crowley, aveva però fatto intendere che qualcosa si stava muovendo nell'aria: "Pensiamo di essere molto, molto vicini alla decisione delle due parti in conflitto di tenere colloqui diretti. Come mai prima crediamo che siamo ben posizionati per raggiungere questo obiettivo". E' sempre lo stesso Crowley a riferire che Hillary Clinton avrebbe chiamato il Premier palestinese, Salam Fayyad, e il Ministro degli Esteri giordano, Nasser Judeh, oltre all'ex primo ministro inglese Tony Blair. Israele accetta, l'Anp nicchia - Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accolto con favore l’invito degli Usa per la ripresa dei negoziati diretti con i palestinesi. Lo ha riferito un suo portavoce. Netanyahu aveva detto più volte di essere pronto a sedersi a u tavolo con il presidente dell’Anp, Abu Mazen, per far ripartire il processo di pace. Più cauta la reazione palestinese. Il negoziatore dell’Anp, Saeb Erekat, ha salutato con favore la dichiarazione del Quartetto che a suo giudizio "contiene gli elementi necessari per arrivare a un accordo di pace", ma non si è voluto pronunciare sull'invito a Washington.