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I funerali del sindaco di Pollica. "Ciao Angelo"

In migliaia sotto la pioggia stanno seguendo sul porto di Acciaroli l'ultimo saluto al sindaco ucciso dalla camorra
di carlotta mariani domenica 12 settembre 2010

3' di lettura

È iniziato da poco il funerale di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso domenica scorsa. La bara è uscita poco dopo le 10.30 dalla chiesa della Santissima per arrivare all’altare allestito sul porto di Acciaroli. Un lungo applauso ha accompagnato il feretro trasportato da amici e parenti. Il figlio Antonio, che seguiva la bara con la madre Angela e la sorella Giuseppina, è stato abbracciato dal regista Mario Martone che in quei luoghi aveva girato il film portato a Venezia e che di Vassallo era diventato amico. Una gigantografia del sindaco-pescatore in piedi su uno scoglio è stata affissa alla sommità della torre angioina a pochi metri dal mare, la grande passione di Vassallo. Tantissimi al funerale - Migliaia le persone presenti, nonostante la pioggia. Oltre ai cittadini e alle tante persone venute da tutto il Cilento, sono molti i rappresentati delle istituzioni. C’è il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, il presidente della Puglia Nichi Vendola, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e il procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco. C’è il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che, al suo arrivo ha dichiarato:” "Angelo Vassallo era un eroe dell'ambiente che difendeva il suo territorio tutti i giorni. Sono qui per affermare che il governo moltiplicherà per mille gli sforzi per proteggere questo territorio. Il Cilento non si tocca”.  C’è il segretario del Pd Pieluigi Bersani che ieri sera aveva reso omaggio alla salma. C’è il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Legambiente è presente con le sue bandiere e uno striscione con la scritta “Ciao Angelo”. Anche gli amici del Paese hanno fissato un loro cartellone:” Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo: sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi". Numerosi i gonfaloni provenienti da tutta Italia, compreso quello del comune di Firenze, tra i primi ad arrivare, con i suoi rappresentati in costume tipico. Tra il pubblico, anche una delegazione di Slow Food, nel cui progetto "Terra Madre" Vassallo rivestiva un ruolo importante. “La folla presente oggi alle esequie di Angelo - ha detto De Filippo, presidente della Regione Basilicata -   è il manifesto migliore della reazione della gente onesta del nostro Paese e della volontà di ribadire il principio della legalità e la presenza dello Stato".  De Filippo ha concluso proponendo una riflessione su “cosa possiamo e dobbiamo fare, di più e  meglio, per scongiurare episodi del genere, pensando anche a come sia importante fare sforzi per assicurare sempre le necessarie risorse alla lotta alla criminalità organizzata”. Le parole del Vescovo - “Condannare queste persone è poca cosa – ha detto nell’omelia monsignor Rocco Favale, vescovo di Vallo della Lucania - Mi auguro che queste bestie non siano mescolate tra di noi o stiano sprofondate nelle poltrone a guardare in televisione questa manifestazione di affetto e solidarietà per una persona da loro sottratta con pallottole sparate per scaricare il loro odio". "Occorre reagire e avere il coraggio di rendere questa nostra terra più nobile" ha poi sottolineato. “Perchè Angelo Vassalo è stato ucciso con tanto odio? "Per un permesso negato? Per un affare nobilmente rifiutato? O per qualcosa di losco che si voleva realizzare in un territorio tanto amato e difeso dal nostro carissimo sindaco e da lui smascherato?" Le domande di Monsignor Rocco Favale sono state sottolineate più volte dagli applausi delle migliaia di persone presenti e dalle sirene dei pescherecci in mare. Il vescovo, salutando la vedova del sindaco, i loro due figli e l’anziana madre, ha definito Vassallo "un dono" e un "testimone vero di chi amava questa terra". Monsignor Favale, ha concluso l’omelia con un appello: "Oggi Angelo sembra dirci questo: non lasciatevi prendere dalla prospettiva degli affari d’oro. Il denaro non è tutto nella vita. Tenetevi stretti con coraggio e con fatica quello che i vostri antenati vi hanno lasciato e che voi avete acquistato. Restate voi i veri padroni del Cilento. Vi chiedo di saper proteggere i vostri figli e i vostri nipoti insegnando loro ad amare questo territorio. Voi dovete essere i custodi e le sentinelle del Cilento”.  

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