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Clima, assolti gli scienziati delle email rubate

Erano accusati di aver manipolato i dati sul riscaldamento globale
di Eleonora Crisafulli sabato 17 aprile 2010

2' di lettura

L’allarme per il riscaldamento globale non è frutto della manipolazione di un gruppetto di scienziati. Ad affermarlo, una volta per tutte, è una commissione d’inchiesta dell’università dell’East Anglia, che per mesi ha indagato sulle email dei climatologi britannici, accusati di aver alterato i dati in loro possesso per creare a tavolino un pericolo climatico, e sugli undici lavori scientifici della divisione per la ricerca climatica dell’università realizzati negli ultimi 20 anni. Le conversazioni tra gli studiosi rubate e pubblicate sul web hanno fatto discutere esperti e politici di tutto il mondo, scandalizzati, dalla presunta contraffazione e preoccupati, visto che alcuni dei lavori di Phil Jones e del suo team sono stati utilizzati per compilare il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu. Lavori corretti - roprio dal luogo dello scandalo è partita l’inchiesta guidata dall’ex presidente della commissione Scienza e Tecnologia della Camera dei Lord. Secondo Oxburgh "non c'è stata assolutamente alcuna improprietà di alcuno tipo". Le critiche di cattiva condotta scientifica provengono piuttosto da "chi non gradisce le implicazioni di alcune delle conclusioni" raggiunte dai climatologi. “Qualunque cosa dicano le email, la scienza di base è stata svolta in modo corretto ed equilibrato" e gli undici lavori della divisione climatica contengono le necessarie avvertenze ed espressioni dubitative. La metodologia - Dall’indagine emergono solo problemi relativi alla metodologia: la registrazione dei dati era incompleta e gli scienziati non hanno usato le migliori tecniche statistiche per analizzare i numeri in loro possesso. Come ha spiegato lo statistico dell’Imperial College di Londra, David Hand, i ricercatori dell’East Anglia hanno utilizzato le statistiche in modo ingenuo, ma non c'è prova che con tecniche più raffinate i risultati sarebbero stati diversi. D’altra parte, precisa infine Lord Oxburgh, va rimproverato ai ricercatori di aver eliminato le formule prudenziali contenute nei lavori in tutte le presentazioni ai media, al governo e all’Ippc.

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