Figlia di clandestino nell'ufficio stampa della Lega

"Il Carroccio non è razzista e dà ascolto a quelli come noi"
di Monica Rizzellosabato 13 marzo 2010
Figlia di clandestino nell'ufficio stampa della Lega
2' di lettura

La figlia di un ex clandestino albanese lavora nelle file del Carroccio. Lei è la 23enne Edlira Mamutaj, tesi in stesura per la facoltà di giornalismo, attualmente addetta stampa della Lega Nord in Toscana. Il padre era arrivato in Italia dall'Albania in clandestinità: dopo essere stato espulso, è tornato con un regolare permesso di soggiorno. Le origini albanesi della 23enne non le hanno impedito di battersi con la Lega anche contro gli immigrati clandestini, o a favore del federalismo. La Lega, insomma, sembrerebbe aprirsi anche agli immigrati: a Pietrasanta, ha candidato alle comunali Tahani Alkhouri, 49 anni, giordano. A Massa, un pool di avvocati leghisti ha aperto uno sportello di assistenza legale per immigrati. Edlira non si sorprende: «Per quanto se ne può dire, il Carroccio non è contro gli immigrati, non vuole, giustamente, che in Italia ci siano clandestini... Mio padre? Lui, quando venne preso e gli venne dato il foglio di via, se ne tornò in Albania». Spiega la differenza tra suo padre e gli «immigrati che la Lega vuol mandare a casa, quelli che delinquono e che non lavorano. Il partito di Bossi è contro chi rifiuta l'integrazione e non rispetta le leggi italiane». Il padre della giovane, infatti, è tornato in Italia con un regolare permesso di lavoro, grazie ad alcuni parenti, e nel 2000 ha ottenuto il ricongiungimento, facendo così venire in Italia la moglie e i due figli. Edlira, che all’epoca aveva 14 anni, ha studiato e oggi collabora con il giornale di partito “La Padania”, ma soprattutto lavora con Marco Gargini nell'ufficio stampa del Carroccio. Il suo e quello della sua famiglia è un perfetto esempio di integrazione. «La Lega Nord non è razzista e dà ascolto a quelli come noi. È anche per questo motivo che io mi sono trovata subito bene con i leghisti». Edlira si sorprende dello stupore altrui, e con il suo italiano perfetto con accento fiorentino, spiega: «Io voglio dare voce a quelle persone che vengono in Italia per integrarsi e che parlano la nostra lingua. Questo vuole la Lega, nell'interesse degli stessi immigrati e nell'interesse degli italiani. Lavoro per far crescere la Lega: con lei crescono anche le aspettative di tutte quelle persone come me». Del resto, il suo sogno è «diventare giornalista e poter raccontare le storie vere dei partiti. Anche sulla Lega si dicono raccontano tante, forse troppe, inesattezze».