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Intercettazioni, Berlusconi: "Rivediamo il ddl ma approviamolo"

Il premier ai Promotori della Libertà: "Dobbiamo impedire che questa legge subisca la triste sorte delle leggi che non piacciono alla sinistra"
di bonfanti ilaria sabato 19 giugno 2010

3' di lettura

Approvare la legge - «Dobbiamo impedire che questa  legge subisca la triste sorte che di solito tocca alle leggi che non piacciono alla sinistra e ai suoi pm politicizzati. Cambiamola anche,  rivediamola, emendiamola, miglioriamola ma approviamola.  È nell’interesse di tutti, altro che casta». Sono queste le parole del Premier Silvio Berlusconi in un messaggio audio ai Promotori della Libertà circa il disegno di legge sulle intercettazioni approvato al Senato.  Il Premier sottolinea che il ddl, ora in discussione alla Camera è sottoposto a une serie di veti e a una serie di rinvii che potrebbero rimandare alle calende greche il varo della legge, «Per questo - dice - vi chiedo di unire alla mia la vostra voce per gridare alto e forte che in Italia è in pericolo il sacrosanto diritto alla privacy». Il ddl sulle intercettazioni è già approvato al Senato. Ora è in discussione alla Camera ed è sottoposto a veti e rinvii. Bisogna evitare che il varo della legge arrivi alle calende greche Mobilitazione - Nel suo messaggio audio ai Promotori della Libertà del Pdl, il Premier lancia un vero e proprio appello alla mobilitazione. «Chiedo il vostro impegno nei gazebo dei Promotori della Libertà, nei vostri incontri, nei vostri convegni e in tutte le vostre iniziative per una missione di grande importanza: difendere la libertà di ciascuno di noi, e quindi la libertà di tutti gli italiani da una minaccia che è subdola ma concretissima: l’abuso sistematico delle intercettazioni telefoniche - prosegue - Vi chiedo di unire la vostra voce alla mia, alla nostra e di gridare alto e forte che in Italia è in  pericolo il nostro sacrosanto diritto alla privacy. Non si può dire altro quando anche il più innocente dei cittadini viene sottoposto a intercettazione, spiato per mesi e poi messo alla gogna sui giornali. Cari amici, il vostro sostegno è importante per spiegare agli italiani il valore e i contenuti di questa legge. Ognuno di voi si faccia protagonista di questa campagna di libertà». Tutti spiati – Ma Berlusconi torna anche a sottolineare che «Il problema è semplice ed è grave, siamo tutti spiati. In Italia vi sono quasi 150mila telefoni sotto controllo, nell’ipotesi che ogni intercettato parli con altre 50 persone arriviamo a 7milioni e mezzo. Ma non è lontano dal vero chi ipotizza 10milioni, un intercettato su sei. Non ha eguali nel mondo: in Usa, dove c'è una popolazione superiore di sei volte alla nostra, le intercettazioni non arrivano neppure a 20mila e i telefoni intercettati in Usa, Gran Bretagna, Germania e Francia, sommati, non arrivano alla metà di quelli intercettati in Italia». Accordo con Bossi - L’asse Berlusconi-Bossi è saldo e pronto ad affrontare il tema delle riforme. Dunque il presidente del Consiglio assicura che queste leggi sono «condivise dalla Lega di Bossi, che è stata e continuerà ad essere un alleato leale e sicuro del Popolo della libertà». Più poteri al Premier - «Purtroppo, quella di governare e  di fare le leggi è un’impresa che nel nostro Paese sta diventando ogni giorno più difficile - spiega il Presidente del Consiglio nel suo messaggio audio - E lo sarà fintanto che non saremo riusciti ad approvare le riforme istituzionali necessarie per ammodernare l’architettura costituzionale dello Stato, così da dare al nostro premier gli stessi poteri degli altri suoi colleghi europei e di ridurre il numero dei parlamentari e di chi vive di politica, rendendo meno lunghi ed estenuanti i percorsi necessari per l'approvazione delle leggi».

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