Polemiche degli animalisti, e non solo, contro la catena di supermercati Coop, rea di aver promosso, con tanto di supporto pubblicitario, la vendita di carni macellate secondo la tecnica halal, uniche carni che i fedeli islamici considerano pure e quindi mangiabili senza commettere peccato. Questa tecnica, presente nel Corano, prevede che l'animale sia sgozzato mentre è ancora cosciente e poi lasciato morire per dissanguamento spontaneo e completo, il che comporta un'agonia che può durare ore e ore. Coop si giustifica, sostenendo che gli animali così macellati vengono preventivamente storditi, ma pare che lo stato di stordimento non si estenda fino al momento della morte, dato che ciò renderebbe la carne impura. L’integrazione degli islamici in Italia deve passare sulla pelle e sulle sofferenze degli animali? C’è da chiedersi perché Coop intenda seguire una pratica così sanguinosa. Favorire la sofferenza, per poter annoverare tra i propri clienti anche coloro che seguono la religione islamica, ovvero solo per aumentare i propri incassi, renderebbe l’azienda un emblema di chi dimentica i propri presupposti di progresso e civiltà, seguendo esclusivamente la logica del profitto. Tra le associazioni scioccate dalla notizia, Cometa chiede a chi crede che sia un crimine far subire agli animali sofferenze immotivate, di dimostrare alla Coop che anche un'azienda grande e potente non può calpestare i loro diritti, invitando a boicottare i punti di vendita Coop, non acquistando più nulla fino a quando questa infelicissima decisione non rientrerà. Inoltre, l’associazione invita tutti coloro che si sentono offesi dalla pratica sanguinaria halal a dare la massima divulgazione a questa vicenda, invitando amici, parenti, colleghi di lavoro, conoscenti, vicini di casa a non acquistare più nulla presso i punti di vendita Coop, ma soprattutto a effettuare interventi e azioni rivolti all’abrogazione del decreto congiunto (Sanità e Interni) dell'11 giugno 1980, che di fatto ha consentito la macellazione halal sul nostre territorio.