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Senato, le repliche

Dopo il discorso, i senatori discutono le parole del premier. Polemiche sul lavoro del governo ma la fiducia sembra vicina
di carlotta mariani giovedì 30 settembre 2010

4' di lettura

La discussione continua in Senato dopo il discorso del premier. I sentori del Pdl e del Fli stanno esprimendo parola di fiducia. "Mettiamo fine a polemiche inutili - ha detto il 'finiano' Giuseppe Valditara - iniziamo a lavorare insieme per il bene dell'Italia; noi di Futuro e Libertà siamo qua". Anche il senatore Riccardo Villari, ex Pd ora al gruppo misto, ha annunciato che voterà a favore del Governo. Ricorda ai senatori che "una riforma della legge elettorale non porta soldi nelle buste paga dei lavoratori" e che la sfida del Paese "è sulla ricomposizione del quadro politico". Opinioni sul voto - Le elezioni sembrano distanti. "Sarebbe un grave atto di irresponsabilità politica" ha detto Helga Thaler Ausserhoffer, dell'Udc svp Aul. Raffaele Fantetti, senatore eletto da italiani all'estero ha ricordato che negli altri Paesi democratici, le legislature si portano a termine anche se la maggioranza ha dei problemi. Claudio Gustavino, dell'Udc svp Aut ha sottolineato che "il problema non è il tram ma è che siamo su un binario morto". Per Francesco Pardi dell'Idv, però, il progetto del Pdl è finito e il discorso del premier è solo un tentativo da "equilibrista". Dall'opposizione, Rita Ghedini, del Pd ha definito la richiesta di fiducia come un "assurdo gioco dell'oca dove, dopo due anni di governo, si chiede si passare di nuovo dal via". Ha aggiunto che probabilmente passerà la fiducia anche al senato ma sarà "una maggioranza opportunistica" e ha ricordato che gli stessi componenti che l'hanno votata alla camera hanno parlato di "vita breve". Franco Bruno dell'Alleanza per l'Italia, si è ricolto a Berlusconi dicendo: "Lei oggi avrà pure la fiducia ma niente sarà come prima". Il problema Fli - Duro Giuseppe Ciarrapico contro il presidente della Camera. "Chi ha tradito una volta tradisce sempre - ha detto - nel suo intervento - l'onorevole Fini può darsi pure che svolga una missione, ma è una missione tutta sua personale, se la tenga. Quando andremo a votare, perchè andremo a votare, vedremo quanti voti prenderà il transfuga Fini". Secondo Enzo Giorgio Ghigo, invece, i finiani "non hanno messo a rischio il progetto politico" del centro destra. Qualcuno si aspettava una spiegazione alla crisi nel Pdl. Giuseppe Astore, gruppo misto, si è dichiarato deluso perché si aspettava dei commenti sulla divisione dell maggioranza e ha detto che la richiesta della fiducia al Parlamento sembra più un modo per dimenticare la crisi, non per risolverla. Di Futuro e Libertà, sono intervenuti Giuseppe Valditara, Barbara Contini, Maurizio Saia, Giuseppe Menaldi e Mario Baldassarre che hanno dato il loro appoggio alla fiducia. La Contini hanno richiamato, però, l'attenzione della maggioranza ai tagli sulla sicurezza, l'istruzione e la ricerca, così come Francesco Pardi dell'Idv. Opposizione - Paolo Giaretta - "Cose pratiche signor Presidente. Lei che si definisce l'uomo del fare, faccia". Secondo il senatore Pd bisogna passare dalle parole ai fatti. "Pensi di meno alle sue preoccupazioni e di più ai problemi reali dei cittadini". Molti nell'opposizione si lamentano delle lavoro poco concreto del centrodestra. Emma Bonino ha parlato di "modo demenziale di legiferare", fatto solo di lodi e leggi sulle intercettazioni. Secondo Elio Lannutti, dell'Idv , stiamo assistendo a "uno dei più avvilenti e indecorosi teatrini della politica" con la storia di Montecarlo che fa distoglie solo dai problemi seri degli italiani. Felice Casson del Pd ha sottolineato che la riforma della giustizia promessa non è stata fatta e che "le prospettive future lasciano insoddisfatti". "Oggi state proponendo il nulla, peggio di due anni fa". Adriana Poli Bortona, dell'Udc svp Aut, confessandosi/scusandosi di votare contro la fiducia ha detto che già nel programma 2008, il Pdl aveva parlato di eliminare il divario tra Sud e Nord ma il governo non ha mantenuto le promesse. "Non so chi le fa i conti, non so chi le fa dire certe cose" ha detto la Bortona. Sulla stessa linea Giorgio Tonini del Pd: "Presidente, lei ha pronunciato parole alle quali non sembra crede neanche a lei". Secondo il senatore la maggioranza non è stata in grado di fare riforme quando erano ancora uniti e ora che ci sono divisioni interne le speranze di cambiare e far crescere l'Italia sono poche. Paole che hanno suscitato non pochi mormorii in aula ma che sono condivise da Franco Bruno che ha parlato di "discorso difficilmente realizzabile". Altro problema irrisolto è quello del ministro per lo Sviluppo Economico, ancora senza nome. Lo ha ricordato Emma Bonino, ne ha parlato Elio Lannutti che sottolinea che neanche il Consob ha un presidente da 90 giorni. Giuseppe Astore, da molisano ha ricordato che c'è ancora tanto da fare per i terremotati, per chi vive ancora nei container.  "Non bisogna sfruttare le calamità solo per fare propaganda politica". Anche Francesco Pardi ha parlato delle vittime dei disastri naturali, come Giampillieri. Non d'accordo Andrea Pastore, del Pdl che "come abruzzese ringrazio il presidente per quanto fatto". Maggioranza - Sandro Mazzatorta, della Lega Nord ha spiegato il senso della loro 'politica contro Roma'.  "È un luogo di concentrazione di burocrazie parassitarie e la battaglia contro la capitale è una battaglia contro questi poteri clientelari, non contro i cittadini romani". Luigi D'Ambrosio Lettieri ha detto che il senato "confermerà il voto della camera" e parla di un Pdl coeso. "Vada avanti con fiducia e determinazione perché anche le nuove generazioni le diranno grazie". Roberto Bornacin ha risposto alla domanda di Bersani ieri alla Camera. "Cosa avete fatto?". Ha ricordato che il governo è intervenuto in modo massiccio sulla cassa integrazione, intervento riconosciuto anche dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani.

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