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Stop ai talk show, la Vigilanza conferma

Garimberti: "Tutto è cominciato dal loro regolamento illegittimo"
di Eleonora Crisafulli sabato 20 marzo 2010
Stop ai talk show, la Vigilanza conferma

3' di lettura

Stop ai talk show. La conferma arriva dalla commissione di Vigilanza Rai, che non cambia posizione in merito al regolamento sulla par condicio. La maggioranza resta compatta.  Sul punto Mario Landolfi (Pdl), intervenuto durante l'audizione del direttore generale, Mauro Masi, ha le idee chiare: "Non c'è nessun problema. La nostra risposta è che c'è un regolamento che va applicato e questa commissione non deve esprimersi ulteriormente". In apertura dei lavori, il presidente della Commissione, Sergio Zavoli, ha L'opinione pubblica giudica un po' stucchevole questo rimpallo sul regolamento per la par condicio, una querelle, un ribollire di coseinvece stigmatizzato il rimbalzo di responsabilità:  "L'opinione pubblica giudica un po' stucchevole questo rimpallo sul regolamento per la par condicio, una querelle, un ribollire di cose, che riproducono sempre la stessa situazione senza venire a capo di nulla". Regolamento illeggittimo - Oggi il presidente della Rai, Paolo Garimberti, era tornato sui talk show e la par condicio, ribadendo che "questa storia di rimpalli comincia dal regolamento della Vigilanza, che è illegittimo". Il presidente della tv pubblica spiega che avrebbe ripreso le trasmissioni "anche senza il colpo della Vigilanza. La maggioranza del Consiglio ha voluto così, io mi rimetto alle decisioni della maggioranza. Sia chiaro però - aggiunge - che lo stop dei talk rende un pessimo servizio alla Rai, all'informazione e agli utenti. Ma la colpa non è solo dalla Rai è ab origine e quindi del regolamento". Lo stop dei talk rende un pessimo servizio alla Rai, all'informazione e agli utentiQuando "ci viene detto da Beltrandi che potevamo andare in onda lo stesso, io rispondo che sì lo potevamo fare ma a rischio. Troppo facile dire potevate andare in onda con il rischio. Mi aspetto che si sblocchi la situazione". La nota del Cda della Rai - Ieri è stata confermata la sospensione dei talk show fino alle prossime elezioni regionali. A deciderlo il Cda della Rai, che in una nota  scrive: "Alla luce delle ordinanze del Tar in relazione alla  regolamentazione in materia di informazione e comunicazione politica in periodo elettorale, il Consiglio di amministrazione della Rai, dopo un ampio dibattito, ha approvato a maggioranza la delibera con la  quale ha dato mandato al Direttore Generale di acquisire al più  presto dalla Commissione Parlamentare per l’Indirizzo Generale e la  Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi le valutazioni di competenza,  cui la Rai dovrà adeguarsi". L’organo di governo della tv pubblica, con 5 voti a favore e 4 contrari, ha quindi approvato la delibera che conferma quella del 1o marzo sulla sospensione di "Annozero," "Porta a Porta", "Ballarò" e "Ultima parola", ma ha anche incaricato il direttore generale Mauro Masi di presentare alla Commissione parlamentare di Vigilanza la situazione creatasi in seguito alla bocciatura del regolamento dell’Agcom per le tv private. I contrari - "Esprimiamo il nostro voto contrario perché si tratta di una decisione dilatoria che non sana la forzatura di interpretazione del regolamento compiuta quando a maggioranza fu decisa la sospensione di quattro trasmissioni di approfondimento" scrivono, in una nota congiunta, i consiglieri Rai Rodolfo De Laurentiis, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. "L'ordinanza del Tar sulla delibera dell'Agcom e l'invito della stessa Autorità di Garanzia a riconsiderare la delibera assunta dal Cda - aggiungono - avrebbero dovuto indurre la Rai a ricollocare in palinsesto da subito gli approfondimenti informativi. Siamo tra l'altro convinti che la conferma della sospensione rende concreto il rischio per l'Azienda di sanzioni".

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