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Angelino Alfano: "Non vogliamo sottoporre i Pm al potere esecutivo"

Il Guardasigilli viene applaudito al congresso dell'Anm. "Mi batterò per la dignità della magistratura"
di Andrea Tempestini domenica 28 novembre 2010

2' di lettura

"Non vogliamo sottoporre il Pubblico Ministero al potere esecutivo, né intendiamo arrivare surrettiziamente a questo risultato intervenendo sulla polizia giudiziaria". L'affermazione è del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha parlato al Congresso dell'Associazione nazionale magistrati, dove ha raccolto anche degli applausi. Riforma della giustizia - Il Guardasigilli è tornato a parlare di riforma della giustizia, sottolineando come "il Pm disponde della polizia giudiziaria per la via diritta o traversa. Ripeto che non intendiamo violare il sacro recinto della giurisdizione, perché non siamo certi che chi verrà dopo di noi non abuserà di quella violazione". Per Alfano, l'unica priorità è "che il sistema processuale funzioni". Sedi disagiate - L'intervento del ministro della Giustizia è stato applaudito dalla platea dell'Anm, in particolare quando Alfano ha dichiarato che proporrà al Parlamento di rendere stabile la deroga a mandare i magistrati di prima nomina nelle cosiddette sedi disagiate. "Bisogna ripristinare la possibilità che gli uditori vadano nelle sedi disagiate. O lascio scoperte queste sedi oppure devo lavoarere perché la deroga al blocco per le giovani toghe ci sia. Nessuno mi dirà che le ho provate tutte. Non voglio passare per uno che si impunta visto ceh tutto ciò che è stato fatto è stati inutile". Squadra Italia - "Mi batterò per restituire alla magistratura tutta la dignità e il prestigio che merita", ha poi proseguito il Guardasigilli. "Il mio impegno è far sì che i magistrati e le istituzioni, soprattutto la politica, possano sentirsi parte della stessa squadra che si chiama Italia". Il ministro ha poi affermato con decisione di "non aver mai attaccato i magistrati" e di "non averli mai definiti fannulloni, anzi, ho sempre riconosciuto che le toghe lavorano in situazioni di grande difficoltà e spesso portano i fascicoli anche a casa". Non è mancata, infine, una battuta sulla situazione politica. "Non sappiamo se il 14 dicembre avremo la fiducia e continueremo a governare. Se andremo via la nostra intenzione è quella di tornare ancor più forti a governare", ha assicurato Alfano.

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