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Alfano a Feltri: "Candidati"Lui: "Politica, roba da straccioni"

L'investitura del segretario del Pdl al fondatore di Libero: "Partecipa alle primarie". Lui: "Guadagno 700mila euro, pochi i 200mila dell'indennità"
di Matteo Legnani domenica 17 giugno 2012

2' di lettura

Sarà stata la lunga intervista che Libero gli ha dedicato oggi, venerdì 15 giugno. O l'esito del sondaggio che da ieri è in corso sul nostro sito internet, www.liberoquotidiano.it, secondo il quale una candidatura di Vittorio Feltri alle primarie del Pdl è gradita al 73% dei partecipanti (4.600 alle 14 di oggi). Fatto sta che questa mattina, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha alzato la cornetta (insomma, digitato sulla tastiera del telefonino) e chiamato il fondatore di Libero (oggi editorialista de Il Giornale) per chiedergli ufficialmente di scendere in campo per le primarie del partito che si terranno il prossimo autunno, quando in palio ci sarà la candidatura a premier. Alfano chiama Feltri - A riportare per primo la notizia di "Feltri alla primarie" era stato ieri il quotidiano online Lettera 43, che citava la deputata del pdl Melania Rizzoli e l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla come sue sponsor. Il Direttore era dapprima sceso dalle nuvole, commentando "sarei il primo candidato a sua insaputa", ma nell'intervista concessa a Mattias Mainiero su Libero di oggi ha detto che "per accettare o rifiutare una candidatura c'è bisogno di ricevere l'offerta di candidatura", lasciando così aperta la porta: "Bisogna trovarsi candidato, per decidere" ha aggiunto. Ora, Feltri, candidato lo è ufficialmente: "Ho chiamato poco fa Vittorio Feltri per invogliarlo a scendere in campo e candidarsi alle primarie del Pdl e competere così a una grande gara" ha spiegato poco dopo mezzogiorno Alfano. Situazione curiosa: Angelino Alfano, candidato ufficiale del partito, che candida Feltri, cioè sceglie un avversario. O dobbiamo intendere che Alfano non intenda partecipare alla contesa d'autunno? La risposta - Vittorio Feltri non ha perso tempo e nella sua replica non ha rinunciato alla sua arma preferita: la provocazione (o lo sfottò, vedete voi) alla casta.  "I parlamentari sono degli straccioni. Io guadagno 700mila euro l’anno, non posso rinunciare all’attuale reddito per andare a prendere quella straccia di indennità parlamentare. Non voglio campare, voglio vivere" ha detto a La Zanzara su Radio 24. Aggiungendo: "Piuttosto che andare a casa, o spingere il carrello della spesa al supermercato su ordine di mia moglie, andrei persino a fare il parlamentare. Anche solo per pigiare i bottoni, pur di non tornare a casa". E ancora: "Mi piacerebbe una dittatura con me al vertice. Sarebbe una dittatura molto illuminata. Potremmo fare qualcosa di buono, visto che i professori hanno solo aumentato il debito pubblico. E comunque, meglio dei professori avrebbero fatto anche i bidelli".

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