Un supplizio, la telecronaca Rai di Italia-Spagna. Che la televisione pubblica abbia una carenza cronica di ritmo e che sembri aver pescato i suoi format sportivi (e le telecronache) dal tubo catodico di un ventennio fa non è certo cosa nuova. Ma l'infilata di gaffe, errori e strafalcioni che la copertura dalla Rai in Polonia ci ha offerto domenica sera ha un qualcosa di grottesco. Viale Mazzini ha raggiunto vette impensabili (anche per loro): hanno confezionato, inconsapevolmente, il miglior spot al piano di privatizzazione della tv di Stato da sempre sostenuto da Libero. Un servizio talmente improponibile sarebbe meglio riformarlo. Napolitano e Gnudi - Sorvoliamo il più possibile sul tono fazioso (e non obiettivo) della telecronaca, secondo la quale gli azzurri erano "perfetti" anche quando la Spagna li ha messi alle corde nel finale di partita. Si può provare a sorvolare anche sulla deferenza con cui si parlava del "salvatore della Patria", il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, presente in tribuna (e a cui sono stati dedicati più di venti noiosissimi minuti nel dopo partita: ma non si dovrebbe parlare di calcio?). Si può tralasciare anche la comparsata del ministro Piero Gnudi, intervistato in pompa magna, nemmeno si trattasse del fantasma di Elvis Presley dopo il suo ritorno da chissà quale isola caraibica. Telecronaca-horror - Non si può affatto sorvolare, invece, sui contenuti strettamente sportivi. Per primo lo scivolone nell'intervista al ct Prandelli al termine della partita: 40 secondi di muto su un minuto di intervista, semplicemente ridicolo (mentre invece gli "autorevoli" pareri di Massimo Ghini li abbiamo sentiti benissimo). E ancora, durante la partita, decine di errori nella telecronaca-horror del tandem Gentili-Dossena (non sanno nemmeno riconoscere i giocatori della Spagna, certo non una nazionale di sconosciuti, confusi almeno una decina di volte). Uno spettacolo imbarazzante. La galleria degli strafalcioni - Ecco qualche esempio del terribile servizio pubblico che ci ha offerto la Rai. Una perla è firmata da Mazzocchi: "Lo stadio si riempirà più di tifosi spagnoli che di quelli tedeschi" (qualcuno lo informi che giocava l'Italia). Poi c'è Dossena che, con fortune alterne, si cimenta con l'italiano: "Quelli della Spagna cercheranno di parafrasare qualche messaggio che arriva dalla pallanuoto". E ancora Mazzocchi che snocciola un'importantissima informazione: "Ogni tifoso porta la maglia della squadra di riferimento". Menzione d'onore per l'immancabile Enrico Varriale, che denota una gigantesca autostima: "Voglio chiedere una cosa a Mondonico e Gasperini, dicendo prima la mia e poi sentendo la loro". Liberateci, vi prego, dagli orrori della Rai.