Una pioggia di complimenti per l'Italia di Prandelli nel day-after l'esordio e il convincente pareggio con la Spagna campione del mondo e d'Europa in carica. Gli azzurri sono piaciuti un po' a tutti, hanno tenuto testa alla (leziosa) armata di Del Bosque e hanno portato a casa un punticino che fa morale. Mettendo però da parte i complimenti - sì, vero, abbiamo giocato bene, ma non basta - è necessario guardare al futuro con un pizzico di realismo: se gli azzurri giovedì non battessero la Croazia saranno (quasi) fregati. I calcoli sono presto fatti: se la partita finisse pari (con zero o poche reti) e la Spagna vincesse con l'Irlanda di Trapattoni (molto più che plausibile), l'Italia si troverebbe con 2 punti in classifica, croati e iberici sarebbero a 4, l'Irlanda a zero. Nell'ultima partita, a Croazia e Spagna basterebbe un 2-2: passerebbero loro due, esattamente come nel biscottone tra Danimarca e Svezia di otto anni fa, mentre noi saremmo fregati. L'Italia deve stare molto attenta, e magari pensare a un paio di accorgimenti tattici sui quali vi chiediamo di esprimervi. Balotelli nel mirino - Dopo il match con la Spagna sul banco degli imputati ci finisce soltanto Mario Baloetlli, il centravanti su cui il ct ha puntato tutto. La punta del City si è accomodata in panchina dopo una ventina di minuti del secondo tempo, dopo il grottesco fallimento di un'azione gol in cui la sua rapidità non si è vista affatto: ha lasciato il posto ad Antonio Di Natale, che ha subito realizzato (rischiando di raddoppiare con un eurogol in mezza rovesciata, che si è spento a fondo campo). Manca un centravanti - Dopo la sostituzione, gli obiettivi delle telecamere, impietosi, cercavano lo sguardo di Balotelli: solo, in panchina, già immaginava la pioggia di critiche, le punture di spillo degli scettici e degli analisti che quando si tratta di sparare contro di lui non ci pensano più di un secondo. Un dato è certo: Mario ha deluso le attese. Ma, altrettanto certo, l'ex nerazzurro ha giocato in un ruolo non suo: quello di centravanti puro. Balotelli, da che calcio è calcio e da che lui ha calcato i terreni di gioco, è stata una seconda punta, un esterno d'attacco che porta in dote parecchi gol. Domenica sera si è battutto in una porzione di campo che non è sua. Inevitabile, perché Balo in questa spedizione azzurra è ciò che più assomiglia a un centravanti (che non c'è). Forse il ct Prandelli, giustamente elogiato per la qualità del gioco espressa dagli azzurri, avrebbe dovuto avere la premura di portare in Polonia e Ucraina una punta di ruolo, per quanto il parco giocatori lasciasse a desiderare. Mario o Totò? - In mancanza di prime punte, il dibattitto si sposta sull'alternativa: meglio Antonio Di Natale di Mario Balotelli? Di Natale, che è prima punta, è però un centravanti atipico: piccoletto, ama andarsi a prendere la palla scendendo verso centrocampo, si allarga sulle fasce e, all'Udinese, ha sempre dimostrato di trovarsi a suo agio laddove ha la possibilità di fare il mattatore, come unica pedina del reparto offensivo. Nel nostro sondaggio su liberoquotidiano.it, a un popolo di allenatori, chiediamo di reinventarsi ancora una volta commissari tecnici: in attacco meglio Balotelli o Di Natale (o tutti e due, perché no)? Votate il nostro sondaggio e fateci sapere la vostra opinione. La linea difensiva - A voi commissari tecnici vi chiediamo di esprimervi anche su un secondo punto: la difesa e i suoi giocatori. Prandelli contro la Spagna (che ha iniziato la partita senza attaccanti, e che quando ha gettato nella mischia Fernando Torres ha rischiato più volte di farci gol e portare a casa i tre punti) ha giocato con una linea difensiva a tre, aiutata dai due esterni di centrocampo, Giaccherini e Maggio. Il bianconero ha toppato in occasione del pareggio di Fabregas, mancando la diagonale e permettendogli una semplice rete. Giovedì, contro la Croazia, l'Italia dovrà affrontare un centravanti puro (e forte): Mandzukic. Secondo voi va confermata la linea difensiva a 3 con Giaccherini a centrocampo? Votate il nostro sondaggio e fateci sapere la vostra opinione.