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Consumi mai così giù dal dopoguerraSempre più lavoratori in cassa integrazione

di Lucia Esposito domenica 5 agosto 2012

3' di lettura

  Come nel dopoguerra. E' una fotografia molto triste quella che emerge dalle previsioni di Confcommercio sui consumi pro capite del 2012 in Italia. Il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella ha spiegato che la previsione di un calo del 2,7% dei consumi per quest’anno è stata rivista al ribasso, arrivando a -2,8%, con un ulteriore abbassamento dello 0,8% previsto per il prossimo anno. Non solo i consumi, anche il Pil raggiunge in questo anno di crisi profonda i suoi minimi storici, arrivando a -2,2%, scendendo ulteriormente rispetto al -1,3% di marzo. Un decremento che proseguirà anche nel 2013, quando la discesa del prodotto interno lordo nazionale si attesterà a -0,3%.   In caduta libera anche gli investimenti, -6,5%, e giù anche le importazioni, -3%. "Per vedere i primi segni di ripresa - ha osservato il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio - dovremo aspettare il primo quarto del 2013".   Nel frattempo, osserva Confcommercio, il settore dei servizi si conferma un asset fondamentale per la nostra economia, oltre all’industria, al punto da aver assorbito parte delle risorse, in termini di valore aggiunto e risorse umane, espulse da industria ed agricoltura sebbene, alla fine di quest’anno, si prevede saranno oltre 20mila gli esercizi commerciali che avranno abbassato dfinitivamente le saracinesche. "Una stima - ha concluso Bella - forse addirittura ottimistica".   Divario Nord-Sud Con la crisi aumenta il divario tra Nord e Sud del paese, anche in termini di reddito pro-capite prodotto. Nel 2011 Milano, Bolzano e Bologna sono state le province con il reddito prodotto pro-capite più elevato, rispettivamente 33,9, 33,4 e 31,2 migliaia di euro. In coda alla classifica Vibo Valentia con 13mila euro; seguono Agrigento (13,2mila) e Crotone (13mila). A A livello regionale, tuttavia, lo stesso dato del reddito pro-capite prodotto porta il segno meno per tutte le regioni, da Nord a Sud, con punte nella stima per il 2013 rispetto al 2007 (anno pre-crisi) di -13,5% in Umbria, -10,4% in Veneto, -10,7% in Lazio, -8,4% in Molise.   Quest’ultima regione, ha sottolineato il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, peggiorerà le sue perfomance anche rispetto al 1995, arrivando a i15,5% rispetto a quell'anno. "Nessuna regione - ha osservato Bella - si avvicina ai livelli del 2007 e, in alcuni casi, neanche quelli del 1995. Da dieci anni a questa parte - ha osservato - è ricominciata la migrazione interna da Nord a Sud, stile anni '50. Talvolta le perfomance del sud possono risultare meno peggio a livello pro capite ma su questo pesa lo spopolamento".   Cassa integrazione Il dato sul crollo dei consumi va necessariamente letto alla luce dei preoccupanti numeri sulle ore di cassa integrazione che a luglio sono salite a 115,7 milioni, in crescita del 21,3% rispetto ai 94,5 milioni di giugno, quando erano scese del 9,6%. Lo rende noto l’Inps. Rispetto al luglio 2011 (80,3 milioni di ore), l’incremento è del 44,2%. Nel periodo gennaio-luglio 2012 sono state complessivamente autorizzate 639,5 milioni di ore, con un incremento dell’8,76% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (588 milioni di ore). Sono dati che dimostrano due cose - dichiara il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua - innanzitutto che il sistema produttivo mostra ancora forti segni di debolezza; si poteva sperare che il 2010 fosse stato il punto più basso della crisi, e infatti nel 2011 il ricorso alla cig è stato leggermente frenato. Nei primi sette mesi del 2012 invece dobbiamo registrare un incremento sul 2011. In secondo luogo di fronte a questi dati, l’Istituto, tramite i suoi dipendenti, ribadirà l’impegno, già profuso in questi anni, al servizio dei cittadini, per assicurare le prestazioni nel tempo più breve possibile".  Per quanto riguarda le domande per disoccupazione e mobilità (tenendo conto che i relativi dati si riferiscono sempre al mese precedente rispetto a quelli sulla Cig), nel mese di giugno 2012 sono state presentate 92.217 richieste di disoccupazione, il 22% circa in più rispetto al precedente mese di maggio (75.563) e il 4,75% in più di quelle del mese di giugno 2011 (88.038). Le domande di mobilità presentate a giugno 2012 (7.693), sono invece diminuite del 5,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (8.158), e del 21% circa rispetto al mese di maggio 2012 (9.673).   

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