Twitter colpisce ancora: insulti a Daley, arrestato 17enne

Un giovane in manette per le offese al tuffatore inglese dopo il flop in gara. Dalla Papachristou a Morganella, il social network è il vero protagonista dei Giochi
di Giulio Bucchidomenica 5 agosto 2012
Twitter colpisce ancora: insulti a Daley, arrestato 17enne
2' di lettura

Sono le Olimpiadi di Twitter, questo ormai è chiaro. Il social network di cinguettii sta condizionando nel bene e nel male i Giochi di Londra 2012: fa escludere atleti, crea polemiche e ora addirittura porta all'arresto. Un ragazzo di 17 anni è finito infatti in manette a Londra, nella guest house di Weymouth, per aver usato toni minacciosi via Twitter con il 18enne tuffatore britannico Tom Daley, tra i più attesi dagli appassionati di casa e deludente quarto insieme al 31enne Peter Waterfield nella piattaforma di 10 metri. "Oggi hai deluso tuo padre. Immagino che tu sappia di cosa sto parlando" si legge sul tweet inviato lunedì sera sera a Daley. Nulla di male se non fosse che il padre di Daley è morto lo scorso anno per un cancro al cervello. "Ce l'ho messa tutta - ha risposto Daley al ragazzo - e ora devo sopportare idioti di questo tipo". Prima delle Olimpiadi l'atleta inglese aveva proprio fatto riferimento al padre spiegando che era stato proprio lui "a dargli tutta l'ispirazione necessaria". Intanto la polizia di Dorset ha aperto un’inchiesta sull'incidente dal momento che, in Gran Bretagna, qualsiasi offesa su Internet costituisce un reato penale.  I tweet della discordia - Non si tratta comunque dell'unico caso contestato, anzi. La judoka brasiliana Rafaela Silva è stata invitata dal proprio Comitato olimpico a chiudere il proprio account Twitter per aver risposto a commenti razzisti ("Sei una scimmia") aizzando la polemica. Il razzismo, ma al contrario, è stato alla base anche delle esclusioni della triplista greca Paraskevi Papachristou, campionessa europea under 23 ("con così tanti africani in Grecia le zanzare del Nilo occidentale potranno almeno mangiare cibo di casa" era il suo tweet incriminato) e del calciatore svizzero Michel Morganella che aveva insultato pesantemente i coreani dopo la sconfitta dei suoi per 2-1 (Morganella aveva definito gli avversari "banda di ritardati mentali", aggiungendo anche un "andatevene a farvi bruciare"). A maggio, Twitter aveva creato problemi anche ad un'altra beniamina degli inglesi, la nuotatrice Rebecca Adlington: distratta dai troppi insulti ricevuti a causa della scarsa avvenenza fisica, la povera Rebecca aveva deciso di non seguire i twee almeno fino a fine Olimpiade.