Milano, 23 apr. (Adnkronos) - Nel settore delle costruzioni "essere piccoli non e' bello per niente", perche' significa "essere superati, schiacciati, vinti". Pertanto Salini, che consolida Todini dal 2010 nel proprio bilancio dopo una crescita fatta anche in virtu' della spinta di "importanti commesse" in Danimarca, Etiopia e Malaysia, "e' pronta" ad aggregarsi con Impregilo, creando un gruppo "piu' grande, piu' competitivo, che abbia il merito di credito necessario a competere sul mercato mondiale delle costruzioni", Cosi' Pietro Salini, presidente e ad dell'omonimo gruppo delle costruzioni, ha spiegato oggi a Milano la ratio del progetto di aggregazione con Impregilo, un progetto "basato sul consenso" degli altri soci. L'aggregazione, se realizzata, creerebbe secondo Salini un gruppo che sarebbe presente in oltre 50 Paesi sparsi nei cinque continenti e che realizzerebbe ricavi di circa 7 mld di euro nel 2015 con circa 30mila dipendenti in tutto il mondo. Attualmente Salini e' il secondo azionista di Impregilo, al 25,3%, contro il 29,96% del primo socio, la Aurelia srl del gruppo Gavio. "Salini - ha detto il presidente del gruppo laziale - ha avuto una crescita importante, anche per linee esterne. Con Todini siamo riusciti a fare una buona aggregrazione, una buona operazione per entrambe le societa'. Siamo riusciti a fare l'integrazione senza avere problemi, consolidando la Todini nel 2010 nel nostro bilancio. Ora - ha aggiunto - siamo pronti per farlo ancora". (segue)