Accendi la tv e sintonizzi La7, c’è Ottoemezzo. Lilli Gruber ha già introdotto gli ospiti, ma quello lì non è mica De Benedetti? Sì. E chi c’è oltre a lui? Nessuno. L’editore di Repubblica è ospite unico, parla e gli altri - cioè la Lilli - si limitano ad annuire tra una domanda al bromuro e l’altra. Il monologo dell’Ingegnere è inframezzato solo dalla pubblicità (che la conduttrice annuncia con tono di addolorata espiazione) ma poi rieccolo, zompetta dai temi politici a quelli economici. Pare un comizio, e in effetti in sovrimpressione si legge «De Benedetti: cambiare si può». Mentre ti chiedi se «cambiare» sia riferito al canale, un flashback ti attraversa il cervelletto: porca miseria ma lunedì (due sere prima) a Ottoemezzo c’era Ezio Mauro. E anche il direttore di Repubblica era solo. Segui la dritta di De Benedetti, cambi perché puoi (è un mercoledì di Coppa) ma un dubbio e una certezza ti assillano: il primo è che venerdì tocchi a Scalfari tromboneggiare live a La7, la seconda che lunedì non ti stupirai a leggere che Lilli passa a Repubblica.