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Dopo Manu & Rosila nuova Lega nelle manidi un'altra donna del sud

Isabella Votino, irpina di 33 anni, è la storica portavoce di Maroni. A lei il compito di rifare l'immagine del Carroccio
di Matteo Legnani domenica 8 luglio 2012

2' di lettura

E' il destino dei leader leghisti, quello di essere affiancate da donne del sud. Dopo l'ormai celebre duo Manu & Rosi (Manuela Marrone e Rosi Mauro) che (moglie e "badante" rispettivamente) ha fatto fortune e sfortune dell'ormai ex leader della Lega Umberto Bossi, tocca a Isabella Votino. Alla 33enne irpina sua storica portavoce, il nuovo leader del Carroccio ha affidato l'arduo compito di ricreare l'immagine del partito, affrancandola dal "fango di Pontida" per portarla nel futuro: addio canotte, sigari e cielodurismo, via le foto di Bossi dal sito del partito, basta sagre in paesini di campagna tra campi concimati. L'impresa non è facile e il risultato appare incerto, perchè lo zoccolo duro degli elettori leghisti, quelli che si emozionano solo a un comizio di Mario Borghezio, difficilmente si libererà della simbologia che ha adorato per vent'anni. Ma la Votino ha già fatto il miracolo con l'immagine dello stesso Maroni, al quale ha fatto dimenticare il calzino bianco e le improbabili giacche per convincerlo alla grisaglia e a quegli occhiali bicolori che sono diventati uno dei simboli della Nuova Lega. Nata a Montesarchio in provincia di Avellino, la bella Isabella è stata "scoperta" da Pasquale Viespoli che l'ha portata nella Capitale come sua assistente parlamentare. Poi è passata al ministro Gianni Alemanno, infine a Roberto Maroni, titolare del ministero del Lavoro nel 2001. Sono diventati simbiotici. Lei c'è sempre. Pure troppo, secondo molti. Tanto da guadagnarsi il titolo di "badante" di Maroni, come Rosi Mauro lo era per Bossi. Però non la vedremo mai su un battello della "batelada" o a cantare Kooly Noody assieme a Pier Moscagiuro. 

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