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"Forse Radio24 mi caccia"Oscar gioca a far il premier 

Giannino parla già come un leader: "Monti e le sue tasse mi hanno deluso. Senza unione dei mercati fuori dall'euro"
di Andrea Tempestini domenica 8 luglio 2012

Sarà lui il prossimo premier?

3' di lettura

"Giannino for president". Il grido è stato lanciato dal suo collega di radio, La Zanzara Giuseppe Cruciani, che su Radio24 ha proposto l'economista Oscar come presidente del Consiglio. E Giannino, da tempo, nel corso della sua trasmissione radiofonica lascia intendere di avere in cantiere altri progetti. Spesso l'economista ricorda che "mi cacceranno". Il motivo? La linea troppo intransigente con il governo Monti, una presa di posizione che potrebbe anche costargli la striscia quotidiana nella radio di Confindustria. Lo scorso 29 giugno, pochi giorni fa, aveva sottolinato: "Me ne andrò prestissimo", per poi aggiungere che "ovunque andrò continuerò a difendere gli interessi degli italiani". Frasi che sembrano quasi un preludio a un impegno politico. E l'idea ha attecchito moltissimo: diversi gli endorsment a favore di Giannino sul web, nelle televisioni e nel mondo economico e politico. Ed ecco che così, dopo il sobrio premier Monti, anche Oscar comincia a parlare da leader. Certo, un leader decisamente più eccentrico: è già entrato nella leggenda il guardaroba dell'ex direttore di Libero Mercato. "Lo Stato non è padre e né padrone: è padrino!", esordisce in un'intervista a Oggi. Quindi snocciola la sua ricetta, sulla quale insiste moltissimo (e non solo in radio): "Vendere subito il patrimonio immobiliare statale per alleggerire debito e tasse". Oscar pronto a lasciare Radio24 e a candidarsi premier? Se Oscar Giannino si candidasse premier voi lo votereste? Dì la tua: vota il sondaggio di liberoquotidiano.it "Sono molto deluso da Monti" - Giannino mette poi nel mirino il suo "predecessore" a Palazzo Chigi (permetteteci questa elucubrazione...): "Avrebbe dovuto farlo il primo giorno di governo, invece di aspettare mezzo anno caricandoci di tasse", sbotta riferendosi al piano di dimissioni intrapreso da Monti. Un parere sull'esecutivo dei tecnici? "Sono molto deluso dal governo, che pure nel mio piccolo ho contribuito a legittimare di fronte a centinaia di migliaia di ascoltatori, prima della sua nascita e ai suoi primi atti". La principale colpa di Monti & Co è quella di non aver toccato "la montagna stregata della pubblica amministrazione. Che pena questi tecnici che presentano come gran cosa tagliare 4 miliardi su 700 di spesa pubblica, cioè lo 0,5%, quando migliaia di imprese tagliano il 30% di costi in un anno". Quindi ritorna alla carica: "Abbattere il debito con le cessioni pubbliche, ma nel frattempo tagliare anche la spesa per un equilibrio di entrate a un livello ben più basso di quello immaginato da Monti con la manovra triennale", anche perché, sottolinea, "in ballo c'è la sopravvivenza degli italiani". Euro, Vecchio Continente e Bce - Giannino, nel corso dell'intervista, parla anche di Europa, dei suoi leaders e della moneta unica. Primo mito da sfatare: "Che la colpa della crisi sarebbe della Merkel. I tedeschi ci hanno avvisato per anni che non avrebbero mai assunto debiti di altri Paesi". Poi critica l'attuale Eurotower: "Dateci una Bce come la Fed statunitense", ovvero "stampiamo moneta". Quindi distrugge la teoria della cospirazione, ossia che la crisi "è un complotto della grande finanza mondiale che specula". E l'euro? "Certo, da quando c'è ci siamo impoveriti. Ma la colpa è della spesa statale. L'euro ci ha regalato 7 punti di Pil annui di minori interessi sul debito, prima che esplodesse lo spread l'estate scorsa. Ma questi soldi hanno aumentato la spesa pubblica, invece di creare più investimenti con meno tasse. L'euro - aggiunge - non è un bene assoluto: se i mercati restano separati e non funzionano come vasi comunicanti per costi e produttività, l'euro non può e anzi non deve reggere". Parole di chi ha le idee chiarissime. Parole da leader. Parole da premier?  

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