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Giovane, atletico e guarito: ma lo è soltanto per la campagna elettorale

Il "Gorilla" spara le ultime cartucce in vista della sfida alle urne in Venezuela
di Andrea Tempestini domenica 9 settembre 2012

Hugo Chavez

2' di lettura

di Roberto Pellegrino Non è la prima volta che il presidente venezuelano Hugo Chávez fa parlare di sé per le sue trovate eccentriche e populiste. Ad agosto per esempio ha regalato una casa al suo tremillesimo fan di Twitter. Ora, a 58 anni, dopo aver affrontato ben due diversi interventi a Cuba per la rimozione di un tumore alla prostata, il caudillo di Caracas punta al terzo mandato presidenziale del 7 ottobre. C'è chi lo dà per spacciato e con pochi mesi di vita, ma lui se ne frega e ha lanciato una gigantesca campagna elettorale che va oltre il ridicolo, puntando dritto ai giovani.  Il suo avversario del Centro Humanista, il 40enne avvocato Henrique Capriles, è bello, giovane e pieno di energia: Chávez - secondo i sondaggi avanti di 7 punti -  è corso maldestramente ai ripari, svecchiando la sua immagine agli occhi di tutti quei giovani che da tredici anni non conoscono altro presidente se non lui. Chávez per molti giovani rappresenta il vecchio e, quindi, deve ringiovanire, almeno nei giganteschi murales elettorali sparsi ovunque in Venezuela. Chávez appare ringiovanito nell'aspetto e in atteggiamenti completamente inediti e ridicoli. È una sorta di «fratello maggiore» che si sbizzarrisce in un'iconografia diabolica e ruffiana. C'è Chávez che monta in moto, che mostra un tatuaggio, che fa il rapper, che gioca a basket, che tira di boxe. «Chávez es otro Beta», dice lo slogan che accompagna i colorati e coloriti murales. «Chávez è attivo, Chávez porta lo stile, Chávez è mio». Ma il “Movimiento otro Beta” di certo non appartiene al presidente, né sembra schierarsi dalla sua parte. Appartiene alle periferie, terreno molto fertile per le sue promesse populiste, ma è anche il serbatoio dell'antipolitica. «Il Beta è la violenza giovanile, la mancanza del Governo», dichiara il rapper Yhoiran Rivero, senza però fare riferimento a chi si è preso uno slogan che non gli appartiene, perché dicendo «Chávez es otro Beta», si afferma che  sia «Uno della periferia». Francine Jácome, direttore dell'Instituto Venezolano de Estudios Sociales y Políticos si dice prudente. «Quanti giovani crederanno davvero che queste immagini rappresentano quello che è Chavez oggi?».

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