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I mille diritti degli italiani

Mattias Mainiero risponde a Alessandro Giusti
di Mattias Mainiero domenica 29 luglio 2012

2' di lettura

Egregio Dottor Mainiero, uno degli ultimi goliardi pisani sosteneva: l’unico diritto degli italiani è quello di essere presi per il c…. Penso alla responsabilità diretta dei magistrati. Che fine ha fatto? Forse aveva ragione il pisano? Alessandro Giusti e.mail Il pisano aveva torto: i diritti degli italiani sono sempre stati molto numerosi, e nessuno li ha mai messi in discussione. È come se fra cittadini e amministratori ci fosse un patto: tu, cittadino, sei libero di fare questo e quello. Se lo fai bene, se non ti fai venire in testa strane idee, noi non ti multiamo, non ti arrestiamo, non ti processiamo. Sei un cittadino libero. Punto primo: abbiamo il diritto di pagare le tasse, anche quando sono esose, anche quando il governo Monti, per non ricorrere alla patrimoniale e per non litigare con l’eterogenea maggioranza che lo sostiene, si inventa l’Imu, che altro non è che una patrimoniale con l’aggravante: colpisce anche i povericristi, quelli il cui patrimonio si riduce a poche decine di metri quadrati, niente box e ascensore, balconcino striminzito e angolo cottura. Se poi i metri diventano più di poche decine e il balconcino una vera terrazza , sono botte da orbi. Abbiamo anche il diritto, per affrontare il tema giustizia, di difenderci dinanzi ad un giudice. E a tal proposito un nostro lettore, Dario Marinoni, ha scritto: «In data odierna ricevo, in qualità di erede, una raccomandata dalla Commissione Tributaria di Milano indirizzata a mio padre, morto da più di 30 anni, relativa ad un ricorso contro la decisione pronunciata dalla Commissione Tributaria di II grado relativa ad un accertamento per Irpef più Ilor per l’anno 1979. Il ricorso verrà discusso il 28/11/2012». Dopo trentatrè anni la Commissione non si è ancora pronunciata. Dopo tre anni, se uno sbaglia a pagare le tasse, l’Agenzia delle Entrate ha già chiesto il dovuto, più more, più interessi, più diritti di notifica. Abbiamo tantissimi diritti, anche quello di denunciare tutte queste storture, di solito non ottenendo risposta. E veniamo a noi: responsabilità dei magistrati. Ci fu un referendum. Ci fu il tradimento della volontà popolare (più dell’80% dei votanti aveva espresso voto favorevole). Ci sono state infinite discussioni e polemiche. Ad un certo punto sembrava cosa fatta. Il tutto è ancora bloccato al Senato. E noi continuiamo ad esercitare i nostri diritti. Quelli su esposti, ovviamente. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it

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