Roma, 25 lug. (Adnkronos) - "Mi e' giunta notizia che nel provvedimento relativo alla 'Spending Review', e' stato presentato un emendamento per l'abolizione di alcuni Tribunali militari, fra cui quello di Verona. A nome mio personale e di tutta l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, mi permetto di fare presente che il Tribunale di Verona sta trattando, in fase conclusiva, alcuni processi relativi alle stragi nazifasciste del 43-45, con estremo ritardo (non dovuto al tribunale, che invece e' attivissimo), mentre sono ancora in corso alcune istruttorie relative ad altre stragi". E' quanto sottolinea Carlo Smuraglia, Presidente nazionale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), indirizzata al Presidente del Senato renato Schifani. "Abolire il tribunale di Verona, adesso -prosegue- significherebbe costringere a ricominciare tutto da capo e bloccherebbe le istruttorie piu' avanzate. E questo sarebbe iniquo, considerando che se si trattano a questo punto, a 68 anni di distanza dei fatti, questi processi per orribili stragi, e' perche' centinaia di fascicoli rimasero chiusi e inaccessibili per anni, in quello che e' stato definito 'l'armadio della vergogna'. Di quel fatto, il nostro Stato reca una responsabilita' oggettiva (oltre a quelle soggettive ormai note); si assumerebbe una grande ed ulteriore responsabilita' se ponesse sostanzialmente fine all'attesa di tanti familiari di vittime e di tanti cittadini, che, appunto, da molti anni aspettano giustizia e verita'". "Il problema dell'organizzazione della giustizia militare esiste -continua Smuraglia- ma non si puo' immaginare nulla di peggio del pensare di risolverlo adesso, nella situazione sopra descritta, con un emendamento nel corso di un provvedimento di natura strettamente economica. Credo che si debba fare, anche per ragioni di umanita', ogni sforzo per impedire che si rechi un vero vulnus alla memoria delle vittime e alle attese di tanti cittadini. Chiedo al Governo di intervenire perche' l'emendamento non sia accolto, al Parlamento perche' rinvii la questione dei Tribunali militari ad altro momento piu' opportuno, agli stessi proponenti perche' ritirino l'emendamento in questione, comunque ai parlamentari perche', in caso di insistenza, non l'approvino".